Palazzo occupato, perquisizione della Digos: si cercano documenti su presunto racket posti letto

Palazzo occupato, perquisizione della Digos: si cercano documenti su presunto racket posti letto
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Martedì 29 Agosto 2017, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 00:05

 Perquisizione della Digos  nel palazzo di via Curtatone a Roma, occupato per quattro anni da migranti e sgomberato dieci giorni fa. Gli investigatori stanno cercando documentazione utile all'inchiesta su un presunto racket sugli affitti all'interno dell'edificio. Sul posto anche la polizia scientifica per documentare lo stato dei luoghi in cui vivevano gli occupanti. Via Curtatone durante il blitz è chiusa al traffico e inaccessibile. L'edificio, dopo lo sgombero, è stato posto sotto sequestro.  

 



Sequestrati computer e documentazione, tra cui ricevute, durante la perquisizione della Digos nel palazzo sgomberato di via Curtatone nell'ambito dell'indagine su un presunto racket dei posti letto. Lo si apprende da fonti investigative. Sul posto anche la polizia scientifica che ha documentato lo stato dei luoghi. Nei prossimi giorni dovrebbero esserci nuovi sopralluoghi nell'edificio che attualmente è sotto sequestro. ​

 
 


La procura di Roma indaga anche per contraffazione del sigillo dello Stato ed uso del sigillo contraffatto nel quadro degli accertamenti che hanno portato nei pomeriggio al blitz. «Poiché vi è fondato motivo di ritenere - si legge nell'atto firmato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale - che presso lo stabile siano occultati timbri con il sigillo dello stato, documenti riportanti timbri dello stato, ricevute di pagamento per soggiorni all'interno dello stabile di cittadini stranieri, anche clandestini, o comunque documenti o oggetti a questi riferibili». A sollecitare la perquisizione era stata la stessa Digos e tale iniziativa è stata condivisa dal magistrato che oggi ha emesso il relativo decreto.
 

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