Gli occhi dei clan su Ostia: aumentano le vedette. E Raggi chiede l'Esercito

Gli occhi dei clan su Ostia: aumentano le vedette. E Raggi chiede l'Esercito
di Mauro Evangelisti e Mirko Polisano
4 Minuti di Lettura
Domenica 26 Novembre 2017, 09:24
I clan a Ostia Nuova hanno aumentato il numero delle vedette, un modo per spiegare chi controlla il territorio. Dall'altra parte le istituzioni, dopo la spedizione punitiva a colpi di pistola in una pizzeria di giovedì sera, provano a reagire.

MILITARI
Ieri la sindaca Virginia Raggi ha chiesto l'intervento dell'esercito. Parlando al programma L'intervista condotto da Maria Latella di Sky Tg24 la Raggi ha detto: «Ho già scritto al prefetto e sentito i ministri Marco Minniti e Roberta Pinotti. Sarà convocato a breve un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per valutare la possibilità di rafforzare i presidi su Ostia. Io credo che sia necessario che tutte le forze dell'ordine e, se serve, anche l'esercito siano presenti a presidiare un Municipio di Roma che è grande come una media città e dove sembra che le guerre tra clan stiano ricominciando». Sul clima post elettorale: «Dal giorno del nostro insediamento sono continuati gli episodi in cui sono stati bruciati cassonetti. Più la sparatoria. Il clima non è semplice. Credo che una collaborazione da parte di tutti sia doverosa». La neo presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo, pentastellata come la Raggi, ieri ha aggiunto: «E' venuto il momento di metterci al lavoro, con impegno, anche perché il X Municipio non è solo Ostia e Ostia non è solo emergenza criminalità. Ci sono molte altre cose da seguire, anche in positivo, e la nostra speranza è che presto si parli del X Municipio anche per i risultati positivi».

COMMISSARIO
Vero, ma è altrettanto vero che la gambizzazione nella pizzeria di via Canarie, proprio il giorno dopo l'addio del commissario Domenico Vulpiani che ha governato il Municipio, sciolto per mafia, per due anni, rappresenta un segnale molto preoccupante. E il fortino di Ostia Nuova è ancora più blindato. Non dalle forze dell'ordine che pure tra queste strade in questi giorni stanno cercando gli esecutori dell'agguato alla pizzeria di giovedì notte, ma dalla manovalanza dei clan che sicuramente adesso si sentono più braccati e con le guardie, come le chiamano da queste parti sempre più alle costole. Da quando piazza Gasparri e dintorni sono diventati l'epicentro della criminalità romana alla ribalta delle cronache nazionali, i boss hanno alzato le difese. Macchine civetta presidiano ogni angolo del quadrilatero della droga. Sono anonime e comuni Fiat Punto, Panda e Smart scure e sono ferme agli incroci. A bordo giovani che controllano chi entra e chi esce. E se c'è qualche volto sconosciuto si accende il motore e si inizia a seguirlo. Nessuno entra senza essere notato nel regno dei Fasciani, nelle strade degli Spada, dei clan cileni che ora si vogliono affacciare e fare il salto di qualità. Nessuno qui adesso arriva senza un motivo. Nessuno ci vive senza piegarsi alla legge della mala e senza rispettare la regola del silenzio.

LE ZONE
Gli occhi delle vedette li senti addosso già in via del Sommergibile, all'incrocio con via Alcide Pedretti, lì dove comincia il bunker delle famiglie che governano il cortile e comandano nel quartiere. Occhiali scuri e sguardi fissi: se non sanno chi sei, lo vogliono sapere. «Da quando hanno preso lo Spada - è la voce che continua a girare tra i residenti - la guerra è di nuovo iniziata». Si riconoscono le macchine parcheggiate in doppia fila, presidi fissi davanti ai punti «caldi». Ce n'è una tra la piazza e via Baffigo che monitora a vista via Storelli, proprio dove Roberto Spada gestiva il suo bar.

POTERE
E se entri nel cuore del potere, nel perimetro di strade segnato dai palazzoni di case popolari che svettano su via Fasan, via Vincon, via Ingrao, c'è la roccaforte degli Spada, sorvegliata più che mai e non solo dalle auto vedette che sono comparse in queste ultime 48 ore. C'è l'anziana che finge di stendere i panni, c'è il tredicenne annoiato sul balcone. E ti osservano anche loro. «Abbiamo paura di uscire dalle nostre abitazioni- dice Roberto C. - a casa nostra non facciamo venire nessuno adesso, preferiamo andare noi a trovare amici e parenti».

VERTICE
Anche di questo dovranno parlare nel comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza che, come ha spiegato la sindaca Raggi, si riunirà sul caso Ostia già nei prossimi giorni. Il ministro dell'Interni, Marco Minniti, durante le elezioni aveva rafforzato la presenza di forze dell'ordine nel X Municipio. Ora bisognerà capire come mantenere il controllo del territorio, visto che i clan hanno ricominciato a sparare.
 
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