E ancora: «La lotta alla mafia si fa presidiando realmente la città; puntando il dito contro i criminali di una zona dove, per anni, i vecchi politici non hanno avuto neanche il coraggio di pronunciare il loro nome. Si realizza facendo riaprire la palestra della legalità; abbattendo i chioschi abusivi; sottraendo le spiagge a chi le occupava illegalmente e restituendole a tutti i cittadini onesti; organizzando uno splendido consiglio comunale contro la mafia in una scuola sul lungomare; chiudendo le porte in faccia ai mafiosi che negli anni scorsi addirittura entravano in municipio e sbattevano i pugni sul tavolo per ottenere favori; rifacendo le strade abbandonate; avviando la raccolta differenziata porta a porta.
Noi ad Ostia non abbiamo mai abbassato lo sguardo davanti ai mafiosi e non lo faremo mai. #NonAbbassiamoLoSguardo».
IL REPORTER AGGREDITO
«Ostia è un posto bellissimo, ci lavorano tante persone per bene, tanti operatori turistici molto bravi che ho avuto modo di conoscere personalmente, non credo che meritino uno spot così. Credo che Ostia e i suoi cittadini non meritino di essere rappresentati da un episodio mafioso. È ingiusto nei loro confronti e anche nei confronti di tutti coloro che hanno subito in questi anni minacce ed estorsioni di cui la testata è solo l'episodio più eclatante, ma forse neanche il più grave». Così Daniele Piervincenzi, il reporter di Nemo aggredito con una testata da Roberto Spada lo scorso novembre, commenta la polemica sullo spot radiofonico del X Municipio che richiama la testata. «Siccome essere pestati e minacciati ed estorti fa male al fisico e alla dignità - conclude -, credo che questa sia una di quelle materie dove l'ironia non funziona tantissimo».
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