Ostia, mazzette per impedire il trasferimento della caserma: imprenditore condannato a 2 anni

Ostia, mazzette per impedire il trasferimento della caserma: imprenditore condannato a 2 anni
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 5 Ottobre 2018, 08:57

Mette nelle mani di un vigile urbano una bustarella con la speranza di azzittirlo, invece, si ritrova denunciato e da ieri pure condannato a due anni di carcere per induzione alla corruzione. Si è rivelato un boomerang per il proprietario della caserma dei vigili urbani di Ostia il tentativo di corrompere un combattivo vigile-sindacalista della Cisl ritenuto in prima fila nella battaglia per il trasferimento della sede del X gruppo Mare dalla palazzina di via Capo delle Armi che fruttava (e gli frutta ancora) un milione di euro l'anno di affitto. Simone Pezzatini, il titolare della Immobilinvest 112 la società proprietaria dell'immobile, non solo dovrà pagare con la pena di due anni il tentativo maldestro di comprare i favori del vigile, ma, così come stabilito dal presidente della II sezione collegiale del tribunale di Roma Maria Pazienza, dovrà risarcirlo di 10mila euro, somma che la parte civile ha destinato al reparto oncologico del Bambino Gesù.

«CONDOTTA ESEMPLARE»
«Il funzionario dei vigili ha avuto una condotta esemplare - ha sottolineato ieri il pm Claudia Terracina, sollecitando per l'imputato una condanna a tre anni - Non ha perso tempo: ha informato i superiori e poi di corsa ha verbalizzato la denuncia». I fatti risalgono al 5 dicembre 2014. Il patron della caserma, fa rintracciare i sindacalisti dei vigili per parlare dei suoi dubbi sul bando comunale che avrebbe dovuto individuare la nuova sede del comando e, al momento dei saluti, quando resta per qualche attimo da solo nell'Ufficio Affissioni e Pubblicità col funzionario Andrea Venanzoni, componente della consulta che aveva voce in capitolo nell'individuazione di una nuova struttura, tira fuori la bustarella. «Un piccolo contributo per il sindacato», dice. Il vigile trasecola: «Non si azzardi nemmeno ad aprirla in mia presenza. La rimetta subito in tasca».

LO SCANDALO
L'avvocato Domenico Di Tullio, che ha assistito come parte civile l'allora vigile (ora ricercatore universitario), ha sottolineato in udienza che «ancora oggi la caserma è lì. Così come avrebbe voluto l'imputato. A dispetto dei 13 milioni di euro stanziati per l'ammodernamento dell'edificio ex Gil di Ostia, finora mai spesi». Nel 2014 il Campidoglio aveva pubblicato un avviso pubblico per l'affitto di un immobile per la nuova sede dei vigili di Ostia, anche perché era dal 2005 che versava (e versa) un milione all'anno per la caserma della Immobilinvest. Venanzoni faceva parte della consulta mista, fra funzionari comunali e municipali, con il compito di selezionare le proposte. Quindi l'uomo giusto da azzittire, secondo la ricostruzione del pm Erminio Amelio. Il bando pubblico, poi, è stato annullato e sulla vicenda è stato aperto un fascicolo per danno erariale anche dalla Corte dei Conti.

 
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