Ostia, estorsione mafiosa a tabaccaio: il pm chiede condanna a 15 anni per Carmine Spada

Carmine Spada
2 Minuti di Lettura
Martedì 21 Giugno 2016, 17:23 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 18:36
Accusati di estorsione con l'aggravante del metodo mafioso ai danni del gestore di una ricevitoria Snai di Ostia, rischiano ora una condanna a 15 anni di reclusione e a una multa di 10mila euro Carmine Spada, considerato al vertice dell'omonimo clan di Ostia, e il suo diretto collaboratore Emilio Belletti. Secondo l'accusa nel 2014 avrebbero costretto il gestore della ricevitoria al quale contestavano di non aver giocato una schedina vincente da 25mila euro estorcendogli poi complessivamente 275mila euro.

A sollecitare la condanna è stato il pm Mario Palazzi il quale nella requisitoria ha sottolineato come questo episodio dimostri come gli Spada abbiamo gestito e controllato il territorio di Ostia con assoluta lucidità e precisione.
Secondo il pm l'obiettivo dei clan era quello di «mungere la vittima di tutto il suo denaro oppure l'acquisizione fraudolenta di attività commerciali da far gestire poi a prestanome». Nel processo si è costituita parte civile anche Roma Capitale assistita dall'avvocato Enrico Maggiore che sollecita un risarcimento danni di 100mila euro per danno funzionale e di personalità proprio dell'Ente comunale e di altre 250mila euro per danno all'immagine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA