Dalle verifiche che la commissione straordinaria, guidata dal prefetto Domenico Vulpiani, sta svolgendo a tappeto su tutti gli impianti balneari di Ostia è emerso infatti che il Faber Beach fu dato dalla Capitaneria di Porto in uso all’istituto nautico di via Pincherle. C’è un documento datato 1984. Come sia poi finito nella gestione dell’ex titolare Fabrizio Sinceri, che ha legato il suo nome alla spiaggia e che compare al centro di vicende giudiziarie per i suoi legami con il clan Fasciani, è un affare ancora da chiarire. Sinceri fu denunciato insieme ad altre tre persone per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale per aver «deliberatamente avviato al dissesto finanziario il Faber, sottraendone il patrimonio e indirizzandolo verso un fallimento pilotato ed una bancarotta programmata». La concessione del Faber Beach è stata poi venduta durante un’asta giudiziaria e regolarmente acquistata. Ma la procedura non ha mai convinto l’amministrazione del X municipio che ha poi provveduto a ritirata per ben due volte, l’ultima nel giugno scorso. Il direttore del X Municipio avrebbe rilevato dei «vizi strutturali» da parte del tribunale fallimentare per l’acquisizione della Faber Beach srl da parte del consorzio Nausicaa.
Tra i nomi che compaiono all’interno del consorzio, c’è anche quello di Fausto Busato, ex terrorista neofascista appartenente ai Nar. Fu coinvolto nell’uccisione del poliziotto Giuseppe Rapesta, avvenuta il 12 maggio del 1982, e legato alla banda della Magliana. È stato arrestato nel luglio del 1990 insieme al boss Marcello Colafigli, mentre era in stato di semilibertà. «In quegli anni – continuano dagli uffici di via Claudio- il preside aveva subito notevoli pressioni che poi hanno portato il dirigente scolastico ad abbandonare l’idea di utilizzare quella spiaggia per le esercitazioni sul campo, trattandosi di un istituto nautico».
Ora, invece, grazie all’azione di legalità voluta dal X municipio sarà proprio quella scuola a poter rientrare in possesso del Faber Beach.
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