Ostia, appalti e concessioni spiagge pilotati: blitz contro la criminalità organizzata

Ostia, appalti e concessioni spiagge pilotati: blitz contro la criminalità organizzata
di Giulio Mancini
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Martedì 4 Novembre 2014, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 00:07
Bufera sulla gestione delle spiagge e degli appalti pubblici nel periodo di amministrazione di destra di Ostia. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma sono finiti in carcere l'ex direttore tecnico del Municipio, Aldo Papalini, 66 anni, il capo del clan degli zingari sinti Armando Spada e il maresciallo della Marina Militare, Cosimo Appeso. Altre sei persone, tutti imprenditori collegati ai lavori pubblici, sono stati ristretti agli arresti domiciliari. Si tratta della moglie di Appeso, Matilde Magni, di Angelo Salzano, di Antonio Amore, di Damiano Facioni, di Giovanni Recchia e di Ferdinando Colloca.

L'operazione, condotta dalla polizia, dai carabinieri e dalla guardia costiera, è coordinata dalla locale Direzione distrettuale antimafia ed è la convergenza di diverse indagini riunificate sotto un unico fascicolo.

Le indagini si riferiscono ad appalti e vicende illecite relativi al periodo gennaio 2011-aprile 2013.



Il comune denominatore è il metodo mafioso collegato alle attività, legate alla criminalità organizzata, a imprenditori e a pubblici ufficiali che avrebbero pilotato la gestione degli appalti pubblici e la concessione di stabilimenti balneari in quel tratto di costa. Un sistema volto a far ottenere a imprenditori locali, attraverso la corruzione di funzionari pubblici e la forza intimidatrice di esponenti della criminalità di Ostia, appalti relativi alla gestione delle concessioni demaniali degli stabilimenti balneari ed alla manutenzione del Canale dei Pescatori.



La maggior parte degli arrestati aveva ricevuto l'avviso di garanzia per le indagini il 16 luglio dell'anno scorso, due giorni dopo che Papalini era stato rimosso dall'incarico di direttore dell'Ufficio Tecnico del Municipio da parte del sindaco Ignazio Marino.
Sotto la lente di ingrandimento ci sono dodici appalti. In particolare i sospetti di illeciti riguardano i lavori di recinzione della spiaggia libera di Castelporziano con la manutenzione dei fabbricati, la riparazione dei giochi per bambini nelle aree verdi, il consolidamento di alcune strade, i lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza dell'ex scuola Gil, la sistemazione di piazza della Stazione Vecchia, lavori su vie e marciapiedi di Centro Giano e San Giorgio, il dragaggio del Canale dei Pescatori.




Un altro caso è quello della dichiarata decadenza dello stabilimento balneare Dopolavoro Poste "Orsa Maggiore", affidato nell'estate del 2012 direttamente alla "Bluedream", società nella quale avevano interessi Appeso e Spada, e poi contestato come illeggittimo da parte del Tar e del Consiglio di Stato.