Secondo l'impianto accusatorio l'uomo ammazzato oggi a Roma avrebbe «organizzato, diretto e controllato, assieme ad altri - è detto nel capo di imputazione - il materiale trasferimento delle somme indebitamente sottratte all'erario e il relativo reinvestimento in attività lecite ed illecite». Le accuse dei pm romani riguardano anche il ruolo svolto da Fanella nel «controllo delle attività investigative in atto, l'assistenza alle famiglie degli associati che si erano allontanati dal territorio nazionale, l'intestazione fittizia di bene riferibili all'associazione in Italia e all'estero, la movimentazione di somme e preziosi in Italia e all'estero e il rientro nel nostro Paese dei capitali illecitamente acquisiti, ai fini del loro reinvestimento e in particolare ai fini dell'acquisto di immobili, attività commerciali, preziosi e altri beni».
In sostanza Fanella, assieme a Mokbel ed altri, ha «costituito alcune società in alcuni paesi appartenenti alla 'black list', impartendo direttive mediante ordini trasmessi per via telematica, inviando emissari all'estero, gestendo di fatto la collocazione e la distribuzione dei capitali illecitamente acquisiti».
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