Roma, oltre quaranta immobili deserti: il Comune paga 23 milioni di canoni

Roma, oltre quaranta immobili deserti: il Comune paga 23 milioni di canoni
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 24 Maggio 2018, 08:05
Il Campidoglio ha oltre 40 immobili vuoti - né affittati, né occupati illegalmente, né impiegati per attività regolari - eppure da anni sborsa decine di milioni di euro per affittarne altri ancora, da privati, fondazioni, enti pubblici o para-pubblici. L'ultimo rapporto sugli «affitti passivi» elaborato dai tecnici del dipartimento Patrimonio di Roma stima una spesa di 23,5 milioni di euro per i canoni o le indennità di occupazione. Questo solo prendendo in considerazione gli edifici utilizzati come «sedi istituzionali» - sono 49 strutture in tutto - senza contare quindi tutti gli appartamenti affittati da terzi per l'edilizia residenziale pubblica (nel 2015 ne erano stati contati oltre 4 mila). C'è da dire che da quando è arrivata la giunta grillina, qualcosa è stato fatto: il costo dei fitti passivi è passato dai 34 milioni del 2015 ai 23,5 milioni del maggio 2017, la data in cui è stata sfornata l'ultima relazione sull'argomento.

Ma per un'amministrazione che è proprietaria di 42.717 «unità immobiliari» - 25.035 appartamenti, 352 locali commerciali, 18.034 beni di altro tipo - di strada da fare ce n'è ancora molta. La grande piaga ovviamente sono le occupazioni: 11.600 in tutta la città, come ha detto il prefetto Paola Basilone alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle periferie. All'assessore comunale al Patrimonio, Rosalba Castiglione, approdata in giunta meno di un anno fa, va dato il merito di avere avviato la lotta a Scroccopoli, versione pop dell'eterna Affittopoli romana. Ricchi e benestanti che abitavano a scrocco, appunto, nelle case popolari, hanno cominciato a traslocare, con la forza. E lo stesso è avvenuto per alcuni occupanti abusivi. Ma se gli appartamenti poi rimangono vuoti, lo sforzo alla lunga rischia di essere vanificato.

Secondo i calcoli che circolano tra gli esperti di Risorse per Roma, la partecipata del Comune che si occupa dei controlli sul patrimonio immobiliare pubblico, sarebbero almeno 40 i locali vuoti di proprietà di Roma Capitale. Il grosso è in centro storico - 10 appartamenti sono in zona Colosseo - il resto tra il VII municipio e al Nomentano. L'ostacolo principale, spiegano gli esperti comunali, dopo gli sgomberi sono i fondi per riparare i danni. Eh sì, perché spesso chi ha occupato a sbafo, come si dice, gli immobili pubblici, poi ha l'accortezza di lasciarli anche in pessime condizioni. E non sempre ci sono i soldi per rimetterli a nuovo a stretto giro di posta. Nel frattempo, all'occorrenza, il Campidoglio cerca altrove.

L'ULTIMO CONTRATTO
L'ultimo bando è stato assegnato a fine aprile, per concedere una «nuova sede istituzionale» al Municipio XV, zona Cassia-Ponte Milvio. Spulciando le carte della commessa pubblica, si scopre che l'amministrazione cittadina si è dichiarata «in carenza di una idonea dotazione di locali di proprietà», per questo sarebbe stato bandito un avviso «per reperire immobili da destinare all'esercizio delle attività istituzionali». Conclusa la procedura, è stata stilata una graduatoria «costituita dall'unico concorrente la cui domanda è pervenuta alla fase finale di valutazione dell'offerta economica», un'agenzia con sede in via Flaminia.
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