Roma, piano Raggi contro le occupazione: due sgomberi al giorno. «Ma ci sono pochi vigili»

Roma, piano Raggi contro le occupazione: due sgomberi al giorno. «Ma ci sono pochi vigili»
di Giuseppe Gioffreda
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Martedì 14 Agosto 2018, 10:01 - Ultimo aggiornamento: 10:03

Due sgomberi ogni 24 ore, per ogni giorno lavorativo, per raggiungere una media mensile di 44 alloggi liberati dagli abusivi. La stretta del Campidoglio contro le occupazioni degli immobili di proprietà comunale ingrana la quarta e mette nel mirino le situazioni di illegalità negli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Dopo la denuncia dell'assessora al Patrimonio Rosalba Castiglione, che su queste colonne aveva parlato del pizzo fino a 10mila euro richiesto per occupare una casa popolare, l'amministrazione prova a passare ai fatti.
E mette nero su bianco nel Documento Unico di Programmazione 2019-2021 quali sono gli obiettivi della linea dura intrapresa per il ripristino della legalità sul patrimonio Erp. Il piano è contenuto nelle missioni assegnate al dipartimento Patrimonio. Nel programma di azione si indica come priorità «l'individuazione degli occupanti abusivi già stimati in oltre 9mila» per arrivare agli «sgomberi degli alloggi occupati abusivamente nella misura di n.2 ogni giorno lavorativo e contestuale riassegnazione ai soggetti in graduatoria». Un piano ambizioso che comunque dovrà essere testato sul campo in base alle disponibilità delle forze pubbliche da schierare, con l'organico della Municipale ridotto all'osso e i caschi bianchi che già alla fine dello scorso anno avevano lamentato di poter disporre solo di una squadra «di trenta agenti per affrontare 3.600 situazioni irregolari a vario titolo con un ritmo di tre interventi a settimana».

I DATI
Al 31 maggio scorso i vigili urbani ha effettuato 2.793 controlli per la tutela del patrimonio comunale e dell'edilizia residenziale pubblica. Sempre nel Dup si sottolinea come i caschi bianchi siano impegnati in «un'intensa attività di controllo volta al recupero degli immobili di proprietà pubblica abusivamente occupati, al recupero di alloggi popolari del patrimonio di Roma Capitale e appartenenti all'Ater e allo sgombero di nuclei non aventi diritto all'assistenza alloggiativa presso i Centri di Assistenza Alloggiativa Temporanea». E su richiesta del Dipartimento sono in atto sopralluoghi e accertamenti su locali di pregio nel Centro, nonché su ville, terreni, edilizia scolastica, centri sociali, aree demaniali beni confiscati alla criminalità organizzata «anche attraverso verifiche incrociate presso l'Agenzia delle Entrate e la Camera di Commercio». Solo sul fronte Erp sono stati adottati «100 fra atti e provvedimenti relativi all'accesso e sgombero e alle decadenze» e «sono stati emessi 200 provvedimenti di accoglimento o rigetto della domanda di regolarizzazione in sanatoria dei nuclei familiari occupanti abusivi».

LE AZIONI
Nel frattempo sono già stati preannunciati per l'estate due blitz per liberare altrettanti immobili occupati. Si tratta degli stabili di via Montano a La Rustica e di via Tiburtina a San Basilio, l'ex fabbrica di Penicillina divenuta una favela dove vivono più di 600 stranieri. La municipale ha affisso dei cartelli in tre lingue all'esterno delle strutture per avvertire gli occupanti che «l'edificio è stato dichiarato inagibile, chiunque rimane all'interno è responsabile per la sua e altrui incolumità». Le operazioni potrebbero svolgersi entro agosto. Già concluso invece il censimento in via Carlo Felice 69, all'Esquilino, immobile su cui pende un'ordinanza di sgombero che a ottobre compirà 14 anni e la cui occupazione potrebbe avere i giorni contati visto che i contatti tra Prefettura, Campidoglio e Regione sono già stati avviati e anche qui tutto è pronto per lo sgombero.

La giunta Raggi intanto mantiene il radar acceso sulle frequenze del Viminale, visto che il ministero dell'Interno ha espresso l'intenzione di rivedere la circolare emanata da Marco Minniti con l'obiettivo di rendere gli sgomberi più facili per le occupazioni illegali.

Oggi prima di qualsiasi azione deve esserci sul piatto una ricollocazione alternativa: l'idea del Viminale è che, fatta salva la tutela delle «fragilità», si aggiungerà un «ove e possibile» in merito alle soluzioni alternative che finora bloccano praticamente tutti gli sgomberi.

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