Tentò di uccidere un barista: arrestato
Il titolare del locale ridotto in fin di vita

Tentò di uccidere un barista: arrestato Il titolare del locale ridotto in fin di vita
di Marco De Risi
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Lunedì 14 Ottobre 2013, 08:14
Aveva difeso un cliente dal furto del cellulare. Per questo il ladro, poche ore dopo, era tornato al bar e, a sangue freddo, gli aveva sferrato pi coltellate allo stomaco. Era il 26 settembre quando Antonello C., 28 anni, gestore di un bar al Nomentano, si accasciò in un lago di sangue nel locale. Un’ambulanza lo trasportò all’Umberto I dove furono necessari diversi interventi per bloccare l’emorragia causata dai fendenti. Ancora oggi è ricoverato in gravi condizioni. Intanto, i carabinieri della compagnia di Montesacro, in una ventina di giorni, sono riusciti ad identificare e ad arrestare il responsabile del tentato omicidio: Alessandro Riti, 33 anni, disoccupato, descritto come una persona rissosa e violenta. Il ricercato era fuggito dalla sua abitazione romana per nascondersi in una comunità nei pressi di Civitavecchia.

IL COLTELLO

I carabinieri hanno ricostruito il tentato omicidio nei minimi dettagli. Quel giorno il gestore del Caffè Effeil di via Nomentana 657, poco dopo piazza Sempione, si era accorto che nella parte del locale dove ci sono i video poker, un cliente aveva messo il cellulare a portata di mano e un altro giocatore l’aveva rubato. Il barista bloccò in modo brusco il ladro: si fece consegnare il telefonino e cacciò il giovane a male parole dal bar.

Alessandro Riti non accettò quel trattamento e quindi si volle vendicare. Di pomeriggio ritornò al Caffè Effeil e colpì più volte con un coltello il gestore. Poi, fuggì a piedi. I testimoni indicarono ai carabinieri intervenuti sul posto che l’aggressore era in compagnia di un complice che non aveva partecipato all’accoltellamento ma comunque l’aveva spalleggiato.

LA TELECAMERA

Il complice è ancora ricercato anche se i militari sono sicuri che ha le ore contante. Invece per arrestare Alessandro Riti gli investigatori si sono basati su diversi elementi. Sono partiti dalle immagini della telecamera a circuito chiuso nella sala ”slot” dove l’aggressore è stato inquadrato mentre rubava il cellulare. Immagini abbastanza nitide che hanno messo sulla pista giusta i carabinieri comandati dal maggiore Alessandro Di Stefano. Un altro dettaglio importante fu la irreperibilità del sospettato. Subito dopo il tentato omicidio Riti era fuggito dalla sua abitazione che è vicina al bar sulla Nomentana.

I carabinieri l’hanno scovato in una comunità di recupero per alcolisti vicino Civitavecchia. Per lui sono scattate le manette anche per il riconoscimento fatto dalla vittimaavvenuto solo qualche giorno fa, quando le condizioni del barista sono migliorate ed è stato in condizioni di parlare. Alessandro Riti è stato rinchiuso nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di tentato omicidio.

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