Roma, Kyenge visita il campo nomadi di via Gordiani: «Definire lo status giuridico dei rom per garantire l'accesso ai servizi»

Roma, Kyenge visita il campo nomadi di via Gordiani: «Definire lo status giuridico dei rom per garantire l'accesso ai servizi»
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Giovedì 31 Ottobre 2013, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 12:54
Buongiorno ministro, io la conosco, l'ho vista in televisione. Dobbiamo prendere in mano la situazione: noi rom siamo discriminati. Se io voglio lavorare devo nascondere la mia etnia.

Si sono avvicinati in molti questa mattina al ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge. Donne, anziani, uomini, bambini. Tutti per raccontare la loro vita, le loro storie, i problemi, le difficoltà e i servizi negati a una comunità che da sempre vive ai margini. E il ministro, in visita al campo nomadi di via Gordiani a Roma, ha ascoltato «le loro esigenze».



La «sfida più grande», ha poi replicato, «è definire il loro status giuridico, perchè risolverebbe il problema nell'immediato e per le generazioni del futuro: queste persone non hanno accesso ai servizi». La questione «va risolta alla radice - ha sottolineato Kyenge - bisogna risolvere il nodo dei documenti. E questo è un processo che va accompagnato da una campagna contro la discriminazione».



Nel campo di via Gordiani ci sono 245 rom. Vivono in container, qualcuno, come Giuliana e i suoi figli «in macchina. Dormiamo qui da un anno - ha detto indicando al ministro l'automobile - non ci danno quello che ci serve». «Ministro, non ci danno i documenti e qui abbiamo tanti bambini, alcuni malati», ha sottolineato una mamma che si è avvicinata alla Kyenge con un bimbo in braccio. L'Italia, ha ricordato il ministro conversando con i cronisti, sta lavorando nell'ambito di una Strategia nazionale di inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti: «Abbiamo il compito di vigilare affinchè le amministrazioni locali possano applicare quello che esce fuori da queste linee guida, prima fra tutte l'esigenza di superare i mega-campi».



Dagli ultimi incontri, ha aggiunto Kyenge, «sono emersi alcuni punti fondamentali: continuare a combattere la dispersione scolastica all'interno delle comunità e proseguire nel percorso di integrazione lavorativa su due fronti, cioè con la partecipazione e la formazione di mediatori e con la definizione dello status giuridico di queste persone. È un lavoro già intrapreso dal tavolo nazionale». In visita con il ministro, anche l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma Capitale, Rita Cutini, e il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra. In linea con la strategia nazionale, ha concluso Guerra, il ministero delle Politiche sociali «ha avviato un progetto sperimentale, con le città riservatarie, che prevede un'azione incrociata nei campi e nelle scuole per valorizzare le differenze e sensibilizzare non solo i bambini dei campi ma tutti gli alunni degli istituti coinvolti».
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