Roma, la morte di Noemi, stella del nuoto sincronizzato: colpa dell'asfalto

Roma, la morte di Noemi, stella del nuoto sincronizzato: colpa dell'asfalto
di Maria Lombardi e Mirko Polisano
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Domenica 17 Giugno 2018, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 07:33

Noemi danzava in piscina ed era come se volteggiasse in aria. «Solo tu sai nuotare sopra l'acqua», le dicevano. Mai uno schizzo. La superficie piatta e le sue gambe a disegnare geometrie seguendo il ritmo, l'arco dei piedi perfetto. Dieci volte campionessa italiana di nuoto sincronizzato, e poi ai Mondiali di Helsinki nel 2014, alle Olimpiadi giovanili di Baku l'anno dopo. Un successo dietro l'altro. «Perché lei?», c'era una folla all'ingresso dell'ospedale Grassi di Ostia, venerdì, gli amici, gli atleti, i fan a chiedersi perché lei. Noemi Carrozza è morta a venti anni sulla moto che era il suo sogno, a due chilometri da casa. Stava tornando dalla piscina, era sulla Cristoforo Colombo, andava a sessanta all'ora. «Ci hanno detto che alcuni testimoni l'hanno vista sbandare dopo aver preso le radici», la madre Cinzia piange, ripete «rivoglio la mia bambina». Noemi forse come Elena Aubry, la ragazza di 26 anni morta il 6 maggio scorso sulla via Ostiense, all'altezza del Cineland. Anche lei era in moto e ha perso il controllo per colpa delle radici. «Chiamerò i genitori di quella ragazza ripete mamma Cinzia bisogna fare qualcosa per queste strade così rovinate». L'asfalto devastato dagli alberi, le fronde lungo la Colombo che invadono la carreggiata.
«Non volevamo che prendesse la moto, le avevamo detto che era pericoloso», ricordarlo è uno strazio in più per mamma Cinzia. «Ma lei ha fatto tutto da sola. L'ha comprata con i suoi soldi, usata, un paio di mesi fa. Ma era solo da due settimane che la guidava. Era così felice. Mi diceva: mamma finalmente vado in piscina e non incontro traffico».

IL CENTRO
Noemi era una campionessa del circolo sportivo All Round, in via Don Pasquino Borghi, a Mostacciano. Frequentava quella piscina da quando aveva solo quattro anni. Le gare, gli allenamenti, la fatica. A 10 anni aveva cominciato a gareggiare nel campionato Esordienti A e poi una vittoria dietro l'altra. Sognava le Olimpiadi, come tutti i campioni, e lavorava già nel suo circolo come allenatrice delle bambine. In questi giorni aveva cominciato a seguire i piccoli nei centri estivi. Stava tornando dal circolo di Mostacciano, venerdì alle 14,30, quando lungo la Colombo all'altezza di viale della Villa di Plinico ha perso il controllo della moto, un Derby 125.

LE TELEFONATE
«Arriveranno da tutta Italia per il suo funerale», la madre riceve telefonate anche dall'estero. Tutti ricordano la meraviglia che era Noemi, il suo sorriso, il suo essere sempre la stessa nonostante i successi. Si metteva a bordo vasca a chiacchierare con tutti come se fosse una qualunque allieva e non la campionessa del circolo. Sotto choc il mondo dello sport. «Una tragica notizia strazia il cuore del nuoto sincronizzato italiano» si legge sul sito della Federnuoto. Messaggi alla famiglia anche da Raggi e Zingaretti. Sul luogo dell'incidente la polizia municipale di Ostia ha disposto un «approfondimento» per capire l'esatta dinamica. I vigili avrebbero rilevato un «leggero dissesto stradale» pochi metri prima dell'impatto della Derby di Noemi contro un albero. Ma non si esclude ancora nulla, nemmeno il malore. «Andava a velocità moderata - racconta uno dei testimoni - indossava il casco e aveva entrambe le mani sul manubrio. Poi all'improvviso la moto ha iniziato a sbandare e ha perso il controllo, la ragazza ha tentato di riprendere la direzione corretta ma non riusciva a rimettersi in carreggiata: ci deve essere stato qualcosa che l'ha mandata fuori strada e mi auguro che la verità venga fuori. Non si può morire così a 20 anni».
 

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