Noemi Carrozza, gli inquirenti: «La morte non fu causata dalle buche stradali»

Noemi Carrozza, svolta degli inquirenti: «La morte non fu causata dalle buche stradali»
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Mercoledì 4 Luglio 2018, 17:37 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 08:08

L’incidente stradale che ha causato la morte di Noemi Carrozza, campionessa di nuoto sincronizzato, il 15 giugno scorso non sarebbe stato causato dalle cattive condizioni del manto stradale. Il fatto avvenne in via Cristoforo Colombo a Roma. 

È quanto emerge dai primi risultati dei rilevi effettuati dalle forze dell’ordine su delega della Procura di Roma. Secondo quanto accertato al momento dagli inquirenti, l’incidente, avvenuto nella zona di via di Villa di Plinio, non sarebbe stato causato da buche, avvallamenti dell’asfalto o radici perché non presenti in quel tratto di strada. Sulla vicenda i pm di piazzale Clodio hanno avviato una indagine per omicidio stradale. Le indagini hanno escluso anche che Carrozza, che viaggiava a bordo del suo scooter, si sia scontrata con un altro veicolo. L’autopsia, svolta nelle ore successiva al decesso, ha escluso che la campionessa abbia avuto un malore.  

E proprio ieri mattina, intato, è apparsa sui social network una lettera di Graziella Viviano, la madre di Elena Aubry, morta in un incidente stradale il 7 maggio scorso in via Ostiense, per chiedere interventi sullo stato delle strade. La donna, rivolgendosi alla figlia, scrive: «Elena aiutami. Il sistema c’è e funziona. Basta evidenziarle con una semplice bomboletta di vernice gialla. Se solo i nostri amministratori volessero ascoltare...».

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