Roma, la morte di Noemi, stella del nuoto sincronizzato: si indaga per omicidio stradale

Roma, la morte di Noemi, stella del nuoto sincronizzato: si indaga per omicidio stradale
di Marco Carta
3 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Giugno 2018, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 17:34

Le condizioni disastrate della via Cristoforo Colombo, dall'asfalto costellato di voragini e dalle carreggiate dissestate da radici e invase dai rami. Oppure un malore o ancora l'urto con un altro veicolo. Sono passate più di 48 ore dalla morte di Noemi Carrozza, la 21enne stella del nuoto sincronizzato, deceduta lo scorso venerdì dopo aver perso il controllo della sua moto sulla Cristoforo Colombo. Ma le cause dell'incidente continuano a rimanere ignote. Anche per la procura che ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, per ora a carico di ignoti. È questa infatti l'ipotesi di reato formulata dal pm Stefano Luciani, titolare dell'inchiesta, il quale sabato pomeriggio ha conferito l'incarico al perito che si occuperà dell'autopsia, i cui risultati potrebbero arrivare già nelle prossime ore sul tavolo del pm. Solo a quel punto sarà possibile inquadrare al meglio le cause che possano aver determinato l'incidente mortale.

LE PISTE
Tre sono le ipotesi al vaglio degli inquirenti. La prima, che sarà sciolta con l'esame autoptico, che Noemi Carrozza possa aver perso il controllo del suo scooter in seguito ad un malore. La seconda, invece, che le cattive condizioni dell'asfalto, ricco di avvallamenti e dislivelli in quel tratto di strada, abbiano fatto dirottare la corsa del suo veicolo. Un motorino che, incidentalmente potrebbe essere stato urtato - ed è questa la terza ipotesi - da un altro mezzo in transito, divenendo così incontrollabile per Noemi. Che dopo essersi schiantata contro un albero, verrà trasportata all'ospedale Grassi di Ostia in gravissime condizioni, dove perderà la vita due ore dopo.
«È morta per colpa della strada. Ci hanno detto che ci sono almeno un paio di testimoni. L'hanno vista sbandare dopo aver preso le radici della Colombo. Andava piano». Subito dopo l'incidente, la mamma della giovane aveva puntato il dito contro le cattive condizioni dell'asfalto, reso irregolare dagli alberi a bordo strada. Per questo i testimoni che hanno assistito allo schianto potrebbero essere riascoltati nelle prossime ore dai vigili del X Gruppo Mare, che ieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo al al km 26,600 della Cristoforo Colombo, all'altezza di via della Villa di Plinio a Ostia, per ricostruire con maggiore certezza la dinamica dell'incidente.
Tra loro potrebbe esserci anche l'automobilista che per prima ha avvertito i vigili, dopo aver visto la giovane nuotatrice volare via dalla propria moto, una Derbi rossa e nera, su cui verranno svolti accertamenti per evidenziare la presenza di possibili guasti.

IL RICORDO
Nella speranza che le prossime risultino decisive per risolvere il caso, proseguono intanto le manifestazioni di affetto nei confronti della giovane nuotatrice, che avrebbe compiuto 21 anni il prossimo 11 settembre. «Ciao cucciola...io parole non ne ho...in questi casi le parole servono a ben poco». Sono tanti i messaggi di dolore che continuano ad arrivare sulla pagina Facebook di Noemi in cui campeggia una foto della spedizione azzurra ai mondiali di Baku del 2015, dove la giovane aveva partecipato insieme alle sue compagnie del nuoto sincronizzato.
A dedicare un pensiero alla giovane Noemi, è anche Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry, la ragazza che il 6 maggio ha perso la vita dopo aver perso il controllo della sua moto sulla via Ostiense. Un incidente, anche quello mortale, su cui ancora non è stata fatta piena luce anche se in primo piano cìè sempre una strada dissestata e piena di buche. «Mia figlia è morta per le radici e buche sull'Ostiense - scrive la mamma di Elena Aubry - Ieri sentire di Noemi è stato un altro terribile colpo. Vi sono vicina. Sentiamoci. I nostri figli non possono continuare ad andare via così. Vi abbraccio con tutto il cuore».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA