Zingaretti: «Sanità, fine dell’emergenza. E dal 2016 giù l’Irpef e l’Irap»

Nicola Zingaretti
di Simone Canettieri
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Domenica 14 Settembre 2014, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 00:17
Un anno e mezzo fa girava per la regione con lo slogan "immagina". Ora che l’immaginazione andata al potere, come si diceva una volta, Nicola Zingaretti sposta l’asticella più avanti: parla di «Lazio locomotiva d’Italia». E puntella la ferrovia con una serie di risultati «già ottenuti». La prima notizia è un record: «135 milioni di euro di fatture sono stati pagati alle imprese in 30 giorni: non era mai accaduto». Ma il vero bubbone per il governatore democrat rimane la Sanità. Ed ecco che annuncia altre due cose connesse tra di loro: l’uscita dalla fase commissariale del debito sulla sanità nel 2015 e, dall’anno dopo, l’abbassamento delle tasse, Irpef e Irap. E intanto, martedì la sua giunta darà il via libera per le linee guida alla fecondazione eterologa: si dovrà pagare un ticket. «Un atto importante - spiega - così recuperiamo un grave ritardo: siamo al lavoro per procedere con gli accreditamenti per costruire una rete della fecondazione».



Tra il già fatto e lo stiamo per fare c’è dunque la vita amministrativa del presidente alle prese con dossier importanti: caso Atac, nuovo stadio della Roma, caos per la città metropolitana. Temi con i quali immagina, e ci risiamo, di confrontarsi per tanti anni: «Sì, mi ricandiderò».



E allora perché se il Lazio zingarettiano è così virtuoso appena c’è in palio un riconoscimento politico e/o istituzionale le porte ormai comunicanti del Nazareno e di Palazzo Chigi si chiudono? «La mia risposta - scherza - sta già in questa domanda»...





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