La tragedia di Nettuno, il padre forse era al telefono quando l'auto si è ribaltata

La tragedia di Nettuno, il padre forse era al telefono quando l'auto si è ribaltata
di Rosalba Emiliozzi e Antonella Mosca
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Lunedì 13 Agosto 2018, 08:38

Fatale una distrazione alla guida, forse c'entra il telefonino oppure la presenza di un animale sulla strada, o banalmente Gabriele Maddonni, 39 anni, si è solo girato per parlare con una delle figlie. La polizia stradale sta cercando di capire cosa ha provocato lo schianto costato la vita alla piccola Nicole, 8 anni.
Nelle prossime ore verranno acquisiti i tabulati telefonici per stabilire se Maddonni, elettricista di Nettuno che viveva di lavori saltuari, stava telefonando o rispondendo a messaggi mentre guidava. E verranno ascoltati i testimoni, tutti coloro che per primi hanno chiamato i soccorsi e si sono trovati a passare in via dei Frati dove quel papà, che tutti descrivono come un genitore modello, era alla guida della Bmw senza patente: gli era stata revocata 9 anni fa per guida in stato di ebbrezza ed era stato coinvolto in un'operazione anti-droga finendo nel 2008 agli arresti domiciliari. Fatti vecchi, superati dalla nuova vita con la moglie Antonella e le figlie. Ma Maddonni non avrebbe dovuto mai guidare, invece sfrecciava a oltre 100 chilometri orari (il limite è 50) ed è stato trovato positivo all'alcoltest (0,60, comunque sotto lo 0,80 penalmente perseguibile). Negativo, invece, il test sull'uso di droghe.

IL SOPRALLUOGO
Nuovo sopralluogo, ieri pomeriggio, degli agenti del posto mobile della stradale di Nettuno, diretti dal sovrintendete capo Carmine Calabrese. La dinamica è chiara: 85 metri di sbandata senza frenare in un rettilineo stretto e pericoloso. Prima la Bmw ha abbattuto un palo della luce, poi è finita sul lato opposto dentro una cunetta e si è cappottata: la bimba, che sedeva davanti senza cintura di sicurezza, è stata scaraventata fuori dal finestrino e l'auto l'ha schiacciata. La figlia più piccola, 7 anni, che era dietro, si è salvata con qualche ferita a una gamba. Secondo la polizia, è l'assenza di frenata a far pensare a una distrazione, ma lungo il percorso della Bmw non ci sono telecamere che possano aiutare le indagini. Molto potrà dire Maddonni, indagato per omicidio stradale, che sarà sentito nelle prossime ore. «Sto male, non riesco a parlare», dice solo il papà al telefono. Mentre oggi verrà conferito l'incarico per l'autopsia sulla bimba morta.

I PARENTI
Sabato, all'indomani del tragico schianto, i parenti di Antonella hanno detto di non voler perdonare Gabriele. «Non c'è perdono per lui», aveva detto uno dei quattro fratelli di Antonella. Ma ieri il padre, dopo una riunione di famiglia, ha chiesto comprensione. «Gabriele è anche lui nel dolore, non è un mostro, è un padre che soffre. Si deve mantenere la calma perché questo è un grande dolore per tutti», dice Vladimiro Guidi, suocero di Maddonni. Il cognato Enzo Guidi aggiunge: «Gabriele voleva riprendere la patente, l'ho accompagnato io a Roma, in prefettura, per informarsi su come fare».
Sul luogo dell'incidente, tra fiori e pupazzi di peluche, c'è un cero bianco con disegnato un angioletto che si china su una bimba addormentata e la scritta «Figlia mia, mi manchi». La mamma di Nicole ieri, appena entrata in casa per prendere i vestitini per l'altra bimba, ha avuto un malore. Enzo Guidi dice che l'uomo «amava le figlie di un bene dell'anima, era un padre esemplare». Lo confermano le maestre del II Istituto Comprensivo di via Capo Teulada a Nettuno. «Aspettava sempre le bambine all'uscita da scuola e loro quando lo vedevano gli saltavano addosso per abbracciarlo, felici e sorridenti. Siamo tutti sconvolti».
 

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