Americano ucciso a Roma, l'ombra di due delitti: si riapre il caso Carnicci

Americano ucciso a Roma, l'ombra di due delitti: si riapre il caso Carnicci
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 8 Luglio 2016, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 14:31

La scorsa settimana Beau, un anno fa Federico. Un caso che si risolve ne riapre un altro. La procura ha deciso di far ripartire le indagini sulla morte del giocoliere toscano annegato nel luglio scorso sotto Ponte Garibaldi, incrociando le carte delle indagini sull'omicidio del diciannovenne del Wisconsin, Beau Solomon. Stesso ponte, stessa morte. E stessa cerchia di punkabbestia.

 

Sono ormai inconfutabili le coincidenze tra la morte dello studente americano annegato poche ore dopo il suo arrivo a Roma, e quella di Federico Carnicci, l'artista di strada pistoiese scomparso il 7 luglio del 2015 e restituito dal Tevere dieci giorni dopo. Sia Beau sia Federico subito prima di essere risucchiati dalle acque del Tevere avevano visto (e, come sta emergendo, anche litigato) con Massimo Galioto, il punkabbestia ora accusato del delitto dell'americano, da tempo leader della tribù metropolitana di sbandati che vive tra tende e rifiuti sulla battigia del lungotevere all'altezza di Ponte Garibaldi. A far luce sulla fine di Carnicci sarà il pm Francesco Scavo, lo stesso magistrato che ad aprile fa aveva archiviato l'inchiesta «perché non erano emerse responsabilità di terzi».
 
LE INDAGINI
Il caso dell'americano potrebbe ridare slancio alle indagini. Intanto stanno emergendo le prime contraddizioni. Alessia Pernacchioli, la fidanzata di Galioto, sentita a sommarie informazioni, dopo la scomparsa di Federico ha sostenuto che quella notte aveva assunto dei medicinali e quindi aveva «dormito profondamente per poi svegliarsi alle 9,30 quando veniva informata da Carlo Laganà della scomparsa di Federico».

Ieri invece ha dato un'altra versione. Ossia che già la notte aveva partecipato al soccorso di Federico che sarebbe caduto una prima volta in acqua. «Nella nottata odierna» aveva invece denunciato Laganà «mi sono accorto che il nostro amico Federico Carnicci si era gettato nel Tevere, probabilmente perché aveva bevuto troppa birra ed aveva perso l'equilibrio. Assieme al mio amico Massimo Galioto siamo riusciti ad afferrarlo e a farlo uscire dall'acqua. Poi ci siamo rimessi a dormire fino alle 7 di questa mattina.

Quando ci siamo svegliati, mi sono accorto che Federico non stava dormendo nel suo sacco a pelo e non era neanche nei paraggi». Jacub, un ragazzo polacco, invece aveva fornito un'altra versione: «Sono stato svegliato alle 4 di notte dalle grida di un ragazzo in acqua, che poi ho riconosciuto come Carnicci. Annaspava. Mi sono gettato nel fiume per soccorrerlo senza riuscirci». L'allarme verrà dato solo alle 11 e15. L'avvocato Carmine De Pietro, che assiste la famiglia di Federico, non ha dubbi:«Sul caso le testimonianze non combaciano». Su facebook la tribù di Galioto ha cominciato a spaccarsi: «Voi siete pazzi».

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