ZERO PERMESSI
Verrebbe da dire: ma se è la Giunta del Municipio a promuoverli che permessi deve avere? Innanzi tutto il piano di sicurezza imposto a chiunque decida di organizzare un evento su suolo pubblico, dopo i terribili fatti di piazza San Carlo a Torino. Ebbene, nessun piano pare sia essere stato formalmente elaborato e presentato dall'organizzatore (sempre l'assessore Raimo) e garantito negli eventi (l'ultimo il 25 settembre) che hanno raccolto una discreta partecipazione.
Da direttiva del Campidoglio, ogni manifestazione su area pubblica deve dotarsi di un piano di sicurezza proporzionale al numero dei potenziali partecipanti. Sulla questione l'ex presidente del mini-comune, la grillina Roberta Capoccioni, ha presentato un'interrogazione per far luce sulla questione dopo che un precedente accesso agli atti ha dato esito negativo: nessuno ha un piano di safety and security sottomano. Negli uffici non c'è traccia di un programma per la sicurezza. La direzione del Municipio a domanda chiara, ha risposto che «la documentazione relativa agli eventi pubblici denominati Grande come una città non è detenuta dall'ufficio scrivente».
La replica. Il diretto interessato, Raimo, sostiene di essersi limitato ad «avvisare i vigili» prima di ogni evento (che è cosa ben diversa dalla presentazione del piano di sicurezza), mentre il presidente del Municipio, Giovanni Caudo, ha comunicato che "gli incontri si sono svolti secondo le regole, con le comunicazioni di rito alla polizia locale e alcuni si sono svolti in spazi dove già altri eventi avevano avute le autorizzazioni".
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