«Erano le 7.55 del 15 settembre e stavo andando a scuola insieme a mia sorella e a un'amica» ha raccontato la studentessa, «quando mi sono sentita toccare. Ho cercato di allontanarmi, ma il pullman era stracolmo e per di più non riuscivo a parlare, a gridare. Ad un certo punto quell'uomo ha messo le mani in tasca e si è toccato sfiorandomi».
Un racconto confermato dall'amica: «Era come pietrificata. Ma non riuscivo a capire bene cosa stesse succedendo. Appena siamo scese ho visto i pantaloni di lei bagnati. Da quel giorno ha avuto attacchi di panico, non voleva più salire sugli autobus». «Così non farà male ad altre ragazze» ha detto a fine udienza la liceale. «E' stata solo grazie alla prontezza della mia assistita, pur molto giovane, che l'uomo è stato assicurato alla giustizia» ha commentato l'avvocato Cristina Cerrato, dell'Associazione differenza donna. Il marocchino era già stato arrestato per aver palpeggiato due turiste e poi scarcerato in anticipo.