Mazzette per riconoscere titoli di studio agli stranieri: arrestato funzionario del ministero dello Sviluppo Economico

Mazzette per riconoscere titoli di studio agli stranieri: arrestato funzionario del ministero dello Sviluppo Economico
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 19:18
Non era una persona qualsiasi, ma un funzionario pubblico del Ministero dello Sviluppo economico che approfittava della sua posizione per far soldi illecitamente e sulle spalle degli stranieri che avevano bisogno della sua figura per poter lavorare in Italia.

Da loro riceveva anche anche 1000-1200 euro a pratica in cambio di agevolazioni per il riconoscimento di titoli o qualifiche professionali conseguiti all'estero. Per questo l'uomo, 51 anni, è stato arrestato per concussione dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Roma e posto ai domiciliari su disposizione del gip.



Le indagini dei militari di via in Selci sono scaturite da una denuncia dell'Ambasciata di Romania riguardante un'indebita richiesta di denaro avanzata dal funzionario a un cittadino romeno per ottenere l'agevolazione dell'iter burocratico necessario per il riconoscimento di qualifiche professionali conseguite al1l'estero, ma abilitanti all'esercizio di un'attività professionale in Italia. I carabinieri si sono messi al lavoro e dopo un'attenta attività investigativa hanno acquisito gravi indizi di colpevolezza a carico dell'uomo.



Abusando dei suoi poteri e della sua posizione infatti era lui stesso a contattare sistematicamente, «con finalità concussive», gli stranieri, tutti romeni, che avevano richiesto al Ministero dello Sviluppo Economico il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all'estero per l'esercizio in Italia della professione artigianale, richiedendo somme in denaro che arrivavano a 1000-1200 euro a «pratica», quale compenso per ottenere la favorevole definizione del procedimento amministrativo. I carabinieri di Roma sono riusciti a ricostruire anche il flusso economico delle 'mazzette'.



Il modus operandi del dipendente del Ministero dello Sviluppo economico era sempre lo stesso: si faceva inviare i soldi con bonifici tramite agenzie di trasferimento di denaro e, dopo aver preso accordi via posta elettronica con le vittime, chiedeva loro furbescamente di distruggere i messaggi per non lasciare traccia.
Nel corso delle indagini sono stati accertati e contestati un totale di 8 episodi di concussione, tutti in danno di cittadini di nazionalità romena.
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