I migranti per ripopolare i piccoli comuni del Lazio: Zingaretti investe sul fronte accoglienza

I migranti per ripopolare i piccoli comuni del Lazio: Zingaretti investe sul fronte accoglienza
2 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Ottobre 2015, 17:57 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 09:54
Sul fronte accoglienza migranti il Lazio non è secondo a nessuno. Infatti è terzo. Secondo i dati forniti dalle prefetture, la regione governata da Nicola Zingaretti, arriva subito dietro la Sicilia (al primo posto) e alla Lombardia (al secondo).



«Il Lazio è una delle regioni su cui impatta di più l’arrivo di migranti nel nostro Paese: secondo gli ultimi dati ufficiali il 2 settembre scorso il Lazio ospitava 8368 migranti». Lo ha detto il Presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso di un'audizione in commissione migranti a palazzo San Macuto. Tra questi, ha precisato Zingaretti, «2.894 alloggiano in strutture temporanee, 4592 nella rete SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e 882 nel CARA di Castelnuovo di Porto». Inoltre, dal ‘Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia' del Ministero dell’Interno del 15 ottobre, risulta che il Lazio ospita circa il 9% delle 98.632 presenze attualmente in Italia (esclusi CIE).



Numeri importanti che dimostrano l’impegno della Regione Lazio nell’affrontare in maniera costruttiva il fenomeno migratorio, in continua crescita negli ultimi mesi nel nostro Paese. Non a caso: «E’ in corso una ulteriore assegnazione di 879 migranti nel Lazio nel quadro del nuovo bando per l’accoglienza di altri 10mila stranieri sul territorio nazionale». Lo ha aggiunto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, che ha voluto anche specificare la suddivisione nelle 5 province: «A Roma 639, a Frosinone 79, a Latina 87, a Viterbo 50, e a Rieti 25».



Zingaretti ha quindi assicurato che «abbiamo affrontato e affronteremo ancora questa emergenza umanitaria facendoci pienamente carico delle nostra responsabilità, anche per quanto riguarda le nuove assegnazioni». L'auspicio è che «la discussione che finalmente si è accesa al livello nazionale e internazionale attorno al tema fondamentale dei diritti umani – e in particolare a quelli dei migranti, dei cittadini nei Paesi con difficoltà economiche o politiche – possa portare alla costruzione di maggiori garanzie per tutti, dentro e fuori l’Italia. Ma in particolare, proprio nel nostro Paese», ha concluso.



E per mettere in atto un progetto così ambizioso sulla ricezione di migliaia di migranti, il governatore sta anche pensando a dei meccanismi di premialità e di incentivi finanziari per tutti quei comuni che esprimeranno la disponibilità ad accogliere richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Ad esempio si può ragionare sull’idea di far convergere gruppi familiari in piccoli comuni che dovranno preoccuparsi del vitto, dell’alloggio e della formazione professionale per 12 o 18 mesi.



Al termine di questo periodo le persone ospitate dovrebbero essere in grado di essere più o meno autonome e di poter trovare un lavoro. Buone notizie sul versante sanitario. Secondo i dati relativi alle attività mediche svolte all’interno degli edifici occupati, non sono state rilevate situazioni epidemiologiche di allerta, a parte la presenza di numerosi casi di scabbia. Un’infezione della pelle sulla quale è stato predisposto uno specifico protocollo operativo.