Sputi ai turisti, estorsioni, guardie giurate minacciate e ferite con le penne negli occhi.
E denunce per «maltrattamento» a carabinieri e poliziotti, per intimorirli quando cercano di fare solo il proprio dovere. Ecco il racket dei rom che assedia le stazioni della metropolitana, un centinaio di persone, concentrato soprattutto nell’area di Termini, ma anche al Colosseo, che grazie alle “mance” dei passeggeri impauriti e minacciati si spartisce un giro d’affari da almeno 800mila euro l’anno e che sembra infischiarsene di qualunque azione legale.
LE MINACCE
Fermi davanti alle biglietterie della metro o accanto ai binari pronti ad “aiutare” i turisti, specialmente stranieri, con i bagagli.
STESSE FACCE
I nomi sono sempre gli stessi. I carabinieri della Stazione Mobile di Termini, così come gli uomini della Polizia ferroviaria, li conoscono a memoria. Li hanno schedati tutti centinaia di volte, ma loro restano sempre lì. Il 40% dei controllati è minorenne, la metà dei quali ha meno di 14 anni e di conseguenza non può essere fermata. Tra Polizia e Carabinieri si contano ogni giorno 60-70 denunce, 1200 solo da gennaio. «C’è gente che solo nei primi sei mesi del 2014 ha già collezionato oltre 300 denunce a piede libero, gente che ha il foglio di via e non dovrebbe stare a Roma», raccontano gli agenti in prima linea. «Invece stanno sempre qui». La maggior parte delle minacce avviene davanti alle macchinette che emettono biglietti della metro. In teoria sarebbero self service, ma quasi sempre davanti ai dispositivi si piazzano quattro-cinque donne per “aiutare” a stampare i ticket. E per quelli dei treni ferroviari vengono chiesti fino a 20 euro di mancia. Solo ieri sono stati arrestati due romeni per tentata estorsione a due turisti australiani. Si erano offerti di accompagnarli al treno e poi, una volta presi in carico i bagagli, li hanno portati davanti a un binario secondario e li hanno minacciati: o ci date i soldi oppure le valigie non ve le ridiamo.