Metro a Roma, slitta al 2020 l’orario prolungato: «Prima i lavori sui binari»

Metro
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Ottobre 2018, 07:00
A Londra la metro sfreccia fino all’una di notte e nel fine settimana le linee più centrali e trafficate (Piccadilly, Victoria, Jubilee, Central...) restano aperte 24 ore su 24. Il metrò di Parigi chiude all’una e 15 minuti dalla domenica al giovedì e un’ora più tardi il venerdì, il sabato e nei festivi. A Berlino, la tentacolare U-bahn, 146 chilometri e 173 stazioni, apre alle 4 del mattino e prosegue fino all’una nei giorni feriali, e nel weekend non chiude mai.

E Roma? Come sanno bene i pendolari, la metro apre alle 5.30 e chiude i cancelli alle 23.30 dalla domenica al giovedì, mentre il venerdì e il sabato l’ultima corsa sulle linee A e B si spinge fino all’1.30. Per avvicinare la Capitale al resto d’Europa, a luglio il Consiglio comunale ha votato un provvedimento che impegnava la sindaca e la giunta a prolungare gli orari. Non di molto, in realtà, ma sarebbe già qualcosa: sia sulla linea arancione che sulla blu, i treni avrebbero dovuto garantire l’ultima corsa dal capilinea alla mezzanotte nei giorni feriali e alle due di notte nel fine settimana. Mezz’ora in più rispetto a oggi insomma, con la prospettiva che sia solo il primo passo per ridurre il gap con le altre grandi metropoli occidentali.

L’estensione degli orari avrebbe dovuto andare a regime a gennaio del 2019, così dicevano gli esponenti della Commissione Mobilità, ma più d’uno tra i grillini di maggioranza aveva ipotizzato di anticipare il prolungamento di qualche giorno, una sorta di regalo di Natale per i milioni di romani abituati a spostarsi con i mezzi pubblici.

IL PROGRAMMA DEI CANTIERI
Invece il regalo potrà essere scartato, nel migliore dei casi, solo con un anno di ritardo. Il motivo dello slittamento, in realtà, è il migliore possibile: dopo anni di interventi tampone, sulle prime due linee del metrò romano partiranno i lavori di manutenzione straordinaria. È un’operazione da quasi mezzo miliardo di euro, finanziata in buona parte dal governo (il Ministero dei Trasporti da solo ha messo sul piatto 420 milioni) e per il resto dal Comune di Roma. Si partirà proprio all’inizio del 2019 con la sostituzione dei deviatoi dei binari, poi si proseguirà con l’adeguamento di tutti gli impianti antincendio e poi ancora saranno sostituite le scale mobili nelle stazioni principali. Il programma dei lavori prevede anche interventi strutturali sulle gallerie e sull’armamento dei binari. Parte dei fondi dello Stato sarà impiegata per comprare i nuovi treni della metro B, operazione non più rinviabile considerato che sulla seconda linea l’età media dei convogli sfiora i 20 anni (sulla A si superano comunque i 12) e difatti i guasti sono all’ordine del giorno.

I NUOVI TRENI
Insomma, con i cantieri dell’anno prossimo anche la metro dovrebbe migliorare significativamente la qualità del proprio servizio, così come si spera avvenga per gli autobus, con l’arrivo nelle rimesse delle prime 227 navette ordinate di fresco in estate. L’inconveniente, appunto, è il congelamento del piano del Campidoglio per allungare gli orari.
Gli operai difatti dovranno lavorare su scambi e gallerie per tutta la notte ed è impossibile pensare di estendere l’orario in questa fase delicata. Anzi, negli anni passati, per lavori meno importanti, l’ultima corsa della metro è stata spesso anticipata. L’anno scorso, per tutto agosto si fermò la tratta fra la stazione Termini e la fermata di Arco di Travertino e prima ancora, a luglio, la stazione di Furio Camillo chiuse i battenti alle 21 anziché alle 23.30. Per permettere alla metro di ammodernarsi, quindi, l’avvicinamento di Roma agli orari europei dovrà aspettare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA