Al Senato salta il blitz anti-Metro C
Il governo dà parere negativo: ritirato l'emendamento

Al Senato salta il blitz anti-Metro C Il governo dà parere negativo: ritirato l'emendamento
di Andrea Bassi
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Mercoledì 18 Dicembre 2013, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:58
Abbandonato al suo destino, l’emendamento al decreto Salva-Roma per fermare i pagamenti alla Metro C stato ritirato in extremis

A pesare, come anticipato da Il Messaggero di ieri, è stato il netto parere negativo del governo sulla norma. L’esecutivo ha giudicato l’ulteriore passaggio all’Authority dei lavori pubblici prima di erogare i fondi al Consorzio che sta costruendo l’opera, non solo come un inutile aggravio burocratico, ma anche come un rischio per i conti dello Stato. Fonti parlamentari hanno registrato l’irritazione della stessa relatrice del provvedimento, la senatrice del Pd Magda Angela Zanoni, lasciata con il cerino in mano a difendere un emendamento ormai disconosciuto da tutti. Eppure, riferiscono le stesse fonti, fino all’altra sera l’assessore al Bilancio del Comune di Roma, Daniela Morgante, avrebbe continuato a premere per l’approvazione incontrando anche esponenti del governo alla Camera dei Deputati. Sul punto, tuttavia, l’esecutivo, e soprattutto il ministero dell’Economia, sarebbe stato irremovibile, schierandosi a difesa di una delle più importanti opere pubbliche a livello nazionale.

Cosa succederà ora? «Ad oggi», spiega il presidente del Consorzio Metro C, Franco Cristini, «il pagamento non è stato effettuato». Dunque, aggiunge, «domani (oggi per chi legge, ndr) ci sarà un consiglio di amministrazione per prendere le contromisure annunciate con l’avviso pubblicato due giorni fa». Insomma, fino a quando gli oltre 160 milioni di euro già trasferiti dalla Cassa Depositi e Prestiti e dal ministero delle Infrastrutture al Comune di Roma per effettuare il pagamento dei lavori non saranno versati, la Metro C chiuderà i cantieri. Inoltre, come annunciato sempre nell’avviso, partiranno anche le azioni legali.



LA REAZIONE

Insomma, la battaglia sembra destinata a continuare. Anche se, a sentire i sindacati, ieri l'amministrazione di Roma Capitale avrebbe fatto un primo passo, versando le somme necessarie per il pagamento al soggetto attuatore, Roma Metropolitane, e nelle prossime ore i fondi potrebbero essere trasferiti nelle casse del Consorzio. Mancano riscontri e per il momento, ad affermarlo in una nota, sono Feneal Uil Roma, Filca Cisl Roma e Fillea Cgil Roma e Lazio.

Sulla vicenda dell’emendamento ieri è intervenuto anche il sindaco Ignazio Marino, che ha provato tardivamente a spegnere un incendio ormai divampato. «Come ha detto la Corte dei Conti», ha affermato Marino, «noi abbiamo seguito un percorso rigoroso. Abbiamo eseguito tutte le verifiche necessarie - ha aggiunto - e così ci comporteremo in futuro: noi vogliamo che l'opera abbia tempi di realizzazione certi e certamente vogliamo essere di stimolo, e non di ostacolo, per la realizzazione di un'opera così importante per le romane, i romani e i tanti turisti che giungono nella nostra città». Peccato che nei giorni scorsi dal Campidoglio non si sia registrata alcuna presa di posizione contro l’emendamento che, come denunciato dal Consorzio, avrebbe nei fatti bloccato i lavori di un’opera e che ha appena visto la consegna di 15 stazioni del tratto Pantano-Centocelle.
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