Metro C a San Giovanni, è boom di pendolari: in 50mila ai tornelli

Metro C a San Giovanni, è boom di pendolari: in 50mila ai tornelli
di Camilla Mozzetti e Fabio Rossi
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Lunedì 14 Maggio 2018, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 15:43

Il giorno dopo è quello della curiosità e dello stupore. L'apertura dell'archeo-stazione di San Giovanni della Metro C, che ha anche collegato la nuova infrastruttura alla linea A, ha portato a numeri da record, per un fine settimana: secondo le prime stime, infatti, tra sabato e domenica in 50 mila sono passati per l'opera inaugurata l'altro ieri, per i motivi più diversi. C'è chi dalla periferia orientale ne ha approfittato per un giro al centro, anche semplicemente per provare il nuovo tragitto che dovrà fare da oggi per andare al lavoro. E chi, al contrario, è partito da San Giovanni per provare la nuova linea fino al capolinea di Pantano-Monte Compatri, punto di confine ideale tra la Capitale e i Castelli romani, regalandosi così una gita insolita per vedere un'altra parte di Roma. Ma ci sono anche tanti appassionati di archeologia che hanno pagato un euro e 50 centesimi il biglietto del trasporto pubblico romano semplicemente per compiere un tour underground tra reperti archeologici esposti ovunque. «Costa meno di un ingresso al museo diceva una coppia di turisti francesi Sophia e Patrick ed è uno spazio espositivo a tutti gli effetti, alloggiamo a San Giovanni e volevamo solo vedere la stazione». Ieri, ad esempio, l'atrio della nuova fermata era davvero una grande agorà piena di volti curiosi. Capannelli di fronte ai monitor d'ingresso che raccontano tutto ciò che dalla preistoria all'epoca moderna è passato per questa zona. C'era chi oltre ai selfie, era impegnato nelle video chiamate in modo da far vedere a casa quella sfilza di teche e reperti. «Mia sorella vive a Venezia racconta Silvia P. Gliela sto facendo vedere così perché sono davvero molto orgogliosa e oggi sono felice di essere romana».

L'IMPATTO
Il weekend ha fatto da antipasto a una vera e propria rivoluzione per la mobilità di un intero quadrante della Città eterna, che comincerà da oggi a mostrare i suoi effetti sui grandi numeri. La linea C serve direttamente quartieri molto popolosi, per un totale di circa 200 mila abitanti, che però si inseriscono in un bacino d'utenza potenziale di quasi mezzo milione di abitanti. Che, fino alla scorsa settimana, impiegavano quotidianamente fino a due ore (nelle fasce di punta) per arrivare in centro per motivi di lavoro o studio e adesso potranno risparmiare tanto tempo prezioso e organizzarsi meglio le giornate. I casi sono tantissimi: c'è Simone Sabatini e poi Clara De Vittorio e ancora Teresa Mosti. Il primo, impiegato nelle pulizie sui treni Freccia Rossa a Termini, vive alla Borghesiana. «Fino a sabato racconta scendevo a Pigneto per poi prendere il bus 50 e arrivare a Termini ma potevo impiegarci anche 40 minuti solo per quest'ultimo tragitto a causa del traffico soprattutto tra le 7 e le 8 del mattino». Clara De Vittorio, invece, lavora in un ristorante a Valle Aurelia ma abita a Torre Spaccata. «Con l'allacciamento alla metro A spiega recupero circa un'ora e non sarò più vittima del traffico».

RISCATTO SOCIALE
Ma l'apertura della stazione San Giovanni ha comportato anche un altro beneficio di valenza sociale. «Passata Torre Maura analizzava Silvana al capolinea di Pantano-Monte Compatri siamo dei dimenticati, viviamo in periferia e la periferia se non la connetti in qualche modo con la città, sparisce. Con essa i suoi problemi che non si vedono, non si raggiungono e dunque per i più non esistono. Questa stazione rappresenta un ponte e uno strumento di riscatto perché riconnette le nostre vite alla città, siamo fortunati». Fino a venerdì scorso circa 40 mila persone al giorno hanno utilizzato la tratta Lodi-Pantano. Con l'apertura di San Giovanni, secondo le stime, l'affluenza dovrebbe superare i 50/60 mila utenti giornalieri, per poi arrivare in una seconda fase a 100 mila passeggeri.

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