Meningite, morto il cinquantenne ricoverato a Roma. Una 14enne sta meglio. ma nel 2016 i casi sono diminuiti

Meningite, morto il cinquantenne ricoverato a Roma. Una 14enne sta meglio. ma nel 2016 i casi sono diminuiti
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Lunedì 2 Gennaio 2017, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 08:21

È morto di meningite al policlinico Umberto I di Roma il 50enne originario di Alatri in provincia di Frosinone, ricoverato nel nosocomio romano in gravi condizioni il 31 dicembre scorso. L'uomo era affetto da meningite da pneumococco, una forma non contagiosa. È quanto si apprende da fonti sanitarie dell'ospedale. Il cinquantenne era stato trasferito d'urgenza dall'ospedale di Alatri: da diversi giorni aveva febbre molto alta. 

Nel nosocomio romano è ricoverata anche una 14enne originaria di Palestrina, un paese vicino Roma. La meningite della ragazza, spiega il direttore del dipartimento di Medicina interna e malattie infettive Vincenzo Vullo, a quanto è emerso dagli accertamenti, è causata da meningococco, ma «è in corso di tipizzazione», cioè bisogna ancora chiarire con certezza il tipo di meningococco che ne è all'origine. «Alla ragazza - conclude Vullo - sono stati somministrati farmaci, e le sue condizioni sono già migliorate».

La 14enne di Palestrina è ricoverata al Policlinico Umberto I dalla sera del 31 dicembre. Tutti i familiari stanno facendo la profilassi, anche se i parenti non riescono a spiegarsi dove la ragazzina possa essersi contagiata: dal 20 dicembre non andava più a scuola, il liceo linguistico di Olevano. «È uscita con noi per le feste - ha raccontato lo zio - e un'altra volta, il 28 dicembre per andare a fare le prove delle recite con una compagnia teatrale amatoriale».

La Regione Lazio intanto ricorda di aver costituito nella seconda metà di dicembre 2016 un gruppo apposito per il monitoraggio delle meningiti. Il gruppo è costituito dal Gruppo tecnico Scientifico della Rete di Malattie Infettive (Ippolito-Spallanzani, Di Lallo-Regione Lazio, Cauda-Cattolica, Vullo-Sapienza) integrato dal Professor Villari dell'Università La Sapienza». Lo rende noto la Regione Lazio in una nota. «Il gruppo - si legge - non ha rilevato nel 2016 incrementi di casi di meningite rispetto al periodo precedente (2001-2015). Nello specifico nel 2016 sono stati segnalati in tutta le Regione 19 casi di meningite meningococcica (pari a 3,2 casi per milione di abitanti), rispetto ai 25 casi nel 2015. L'incidenza di questo tipo di meningite è sostanzialmente sovrapponibile a quello dell'intero Paese (dati Istituto Superiore di Sanità). Non esistono al momento motivi di allarme, né necessità di interventi straordinari diversi dai protocolli vaccinali previsti nella Regione Lazio. Le Aziende Sanitarie Locali hanno già provveduto agli interventi necessari in tutti i casi che si sono finora verificati. Si precisa, inoltre, che non tutte le forme di meningite necessitano di interventi profilattici, che si applicano solo ai casi dai microrganismi per i quali è possibile la trasmissione da persona a persona, e sempre solo a seguito di contatti ravvicinati (sotto il metro di distanza) e prolungati nel tempo. La Regione continuerà a mantiene il livello di attenzione attivato attraverso il Servizio Regionale di Sorveglianza delle Malattie Infettive».







 

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