L'AGGRESSIONE
I fatti risalgono allo scorso 16 luglio. Poco prima delle dieci di sera viene segnalata una brutale aggressione in danno di cittadino extracomunitario. All'arrivo dei carabinieri l'uomo è ancora riverso in terra nello spiazzo della stazione di servizio. Viene ricoverato in prognosi riservata all'ospedale San Camillo Forlanini. Le sue condizioni sono gravi: la vittima rischia la vita. Si salverà, ma i medici diagnosticheranno lesioni guaribili in più di un mese. I carabinieri interrogano le persone presenti sul posto. In zona, tutti conoscono la parte lesa. Si chiama Chowdhury, è un cinquantenne originario del Bangladesh. Di solito aiuta gli automobilisti a fare rifornimento presso il distributore in cambio di mance. Prende servizio dopo la chiusura della stazione di benzina e si trattiene fino alle 23, quando il posto viene occupato «dai polacchi, che sono tre o quattro - raccontano i testi - una settimana fa lo hanno minacciato: gli hanno detto di andarsene perché dovevano lavorare loro». Nella banda dei cittadini dell'Est c'è anche una donna di nome Marina, che la sera esercita abusivamente al distributore Tamoil di via Ostiense. E' la compagna dell'imputato, alloggiano insieme in una baracca sulle sponde del Tevere. Viene interrogato anche il coinquilino della vittima, anche lui benzinaio abusivo. Racconta degli screzi con i polacchi, gli investigatori scrivono a verbale che sembra spaventato.
LE INDAGINI
Sono i filmati delle telecamere di sorveglianza a incastrare l'aggressore: si vede lo straniero dell'Est che litiga con il bengalese e lo colpisce con un bastone fino a fargli perdere coscienza. L'imputato viene individuato e arrestato. Era già sottoposto a una misura cautelare, ma aveva fatto perdere le sue tracce. Si sarebbe dovuto presentare quotidianamente alla polizia giudiziaria, ma era irreperibile da tre mesi. Tra il 2010 e il 2014 è stato condannato per lesioni aggravate, furto consumato e tentato, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Ora, la sua fedina penale è appesantita anche dalla sentenza per tentato omicidio.