La Panda di Marino, ora spunta il caso delle «multe bloccate»

La Panda di Marino, ora spunta il caso delle «multe bloccate»
di Elena Panarella
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Venerdì 7 Novembre 2014, 05:46 - Ultimo aggiornamento: 18:42

È di nuovo giallo sulla Panda rossa di Marino. Questa volta però non c'entra il parcheggio riservato ai senatori in piazza San Luigi dei Francesi ma c'entra invece la Ztl. Secondo un'interrogazione presentata dal senatore Andrea Augello (Ncd), il primo cittadino avrebbe «omesso di rinnovare per tempo il permesso per accedere nella Ztl senza un contrassegno valido nei vari settori». Per questo motivo «gli sarebbero state elevate diverse multe» e «il sindaco si sarebbe ben guardato dal pagare il dovuto - si legge nell'interrogazione - visto che allo stato risultano almeno 8 contravvenzioni, tra il 26 giugno e il 25 luglio, sospese con un codice di solito utilizzato in caso di ricorso al Prefetto o al giudice di pace». Tra le ipotesi c'è anche quella «che le contravvenzioni siano state bloccate “d'ufficio” direttamente dall'amministrazione comunale, sanando i 2 mesi di mancato rinnovo del permesso come se si trattasse di un errore del Comune di Roma e non di una ritardata richiesta del titolo da parte del beneficiario». Nel documento si chiede di sapere: «Se il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sia a conoscenza di quanto riportato; se intenda accertare l'esistenza di eventuali ricorsi per le contravvenzioni presso la Prefettura di Roma; se, nel caso in cui sussistano i ricorsi, il prefetto abbia provveduto ad informare il presidente del Consiglio comunale sullo stato di avanzamento di questo contenzioso». E ancora «nel caso in cui non sussistano i ricorsi, se risulti quali siano i motivi per cui queste contravvenzioni, peraltro già notificate al sindaco, risultino bloccate e non vengano trasmesse per l'iscrizione a ruolo, causa mancato pagamento».

LA REPLICA

Dal Campidoglio fanno sapere che il rinnovo del permesso della Ztl dell'auto del sindaco ha subito un ritardo amministrativo.

Per dare continuità al permesso, l'agenzia per la mobilità ne ha emesso uno temporaneo che è stato registratonella lista “bianca” dell'agenzia stessa. Non sarebbero così state prodotte violazioni. La procedura informatica attivata prevede infatti il blocco degli accertamenti, che si attiva indistintamente per tutti i titolari che subiscono ritardi nel rinnovo per governare le criticità. I verbali, in sostanza, non vengono trattati e notificati e la procedura non va a compimento.

LA STORIA INFINITA

Il caso scoppiò per la prima volta nel maggio 2013, quando Marino si dimise da senatore dopo l'elezione in Campidoglio. Ma conservò la possibilità di parcheggiare la sua Panda nell'area riservata ai senatori, nei pressi di Palazzo Madama, controllata giorno e notte dai carabinieri. Una opportunità che gli concesse il prefetto Pecoraro dopo alcuni atti vandalici subiti dall'utilitaria. Quindi per motivi di sicurezza Pecoraro chiese a Grasso il permesso di far parcheggiare l'auto del sindaco in piazza San Luigi dei Francesi. Una disposizione che non è mai andata giù a molti senatori, tanto che dopo varie battaglie e interrogazioni dieci giorni fa hanno scritto all'inquilino di Palazzo Madama per chiedere di togliere la Panda del sindaco. Ad un certo punto, la svolta: «Non ci sono più pericoli per l'auto», dicono dalla Prefettura, E l'auto è stata spostata.