Marino: «Ostacolato da ambienti collusi, qui comandava la cattiva politica»

Marino: «Ostacolato da ambienti collusi, qui comandava la cattiva politica»
di Fabio Rossi
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Mercoledì 3 Dicembre 2014, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 12:13
Sindaco Marino, si era accorto di quello che le succedeva intorno? «Negli ultimi mesi più volte ho chiesto ai miei più stretti collaboratori: ma a chi stiamo dando fastidio? Perché c’è una violenza così forte contro questa amministrazione? Quali interessi abbiamo colpito?».



Ora se lo spiega?

«Inizio a intravedere che evitare qualunque contatto con chiunque non rappresentasse la parte più sana della città ha impensierito chi aveva costruito quel metodo di lavoro, scientifico e criminale, che indagini del procuratore capo Pignatone portano alla luce».



Deve essere la magistratura a risolvere i problemi che avete in casa?

«I miei continui colloqui con il procuratore, dai problemi di Ostia e del litorale al trasporto pubblico locale, hanno dato un contributo, anche se le inchieste non spettano certo a noi».



L’intervento del procuratore alla conferenza romana del Pd sembra, a questo punto, quasi una premonizione.

«Sabato scorso, quando ero seduto accanto a Pignatone, avevo percepito dalle sue parole la gravità degli intrecci nella nostra città della criminalità organizzata, che aveva trovato un modus operandi diverso da quello delle mafie del Sud».



Anche qui il risultato è lo stesso: la criminalità ce l’ha sull’uscio del suo ufficio.

«Nel Sud le mafie devono uccidere, qui hanno trovato la possibilità di sedersi al tavolo con la cattiva politica e la cattiva amministrazione, utilizzando con reciproca convenienza i soldi delle tasse dei cittadini».

In entrambi i casi l’azione politica diventa corrotta e deviata. Anche in Campidoglio.

«Sono colpito dalla gravità di quanto sta accadendo e trovo ancora più forza e determinazione a procedere con il cambiamento promesso ai cittadini».







Il Comune di Roma è diventato il nuovo porto del malaffare?

«Era evidente che nella passata consiliatura ci fossero dei legami poco chiari tra cattiva politica e chi svolgeva attività non nell’interesse del bene pubblico. D’altronde ci sono tante inchieste aperte, come Parentopoli».



Finora, a quanto pare, non siete riusciti a cambiare granché.

«Il cambiamento ha incontrato e continuerà a trovare resistenze e conflitti, viste anche tutte le aggressioni che abbiamo subito in questi mesi. Noi spranghiamo le porte a chi pensa di usare il metodo della convenienza reciproca tra cattiva politica e criminalità. E questo dà molto fastidio a qualcuno».



Intanto la sua amministrazione perde pezzi, dall’assessore Ozzimo al presidente del consiglio comunale Coratti. Non sarebbe il caso di azzerare tutto?

«Non ho avuto occasione di parlare con Coratti, ma ho avuto un lungo colloquio con l’assessore Ozzimo, che conosco come persona rigorosa e leale. Con grande eleganza umana e politica mi ha detto che non voleva che il lavoro di cambiamento radicale della giunta potesse anche lievemente essere adombrato da qualunque dubbio sui componenti. Spero che venga chiarita la sua posizione al più presto».



Il rimpasto di giunta ci sarà?

«Sono molto soddisfatto del lavoro fatto dai miei assessori: avevo programmato da molte settimane di allocare alcuni dei talenti che ho in giunta in modo diverso. E lo farò».



Non ci vuole un cambio di passo, in unmomento così difficile?

«Ci sono alcune aree nelle quali vogliamo imporre maggiore velocità d’azione: l’attenzione ai più deboli, ai disabili. Inoltre voglio occuparmi con particolare attenzione alle periferie, anche direttamente, nei prossimi tre anni e mezzo».



Le indagini rischiano di coinvolgere a fondo il Pd romano.

«Le indagini le conduce la magistratura, che dovrà arrivare a delle conclusioni. Ma ciò non significa che il Pd non sia partito sano, fatto da tante persone che ogni giorno lavorano sul territorio e che ho incontrato a Tor Marancia e a Tor Bella Monaca, nei miei continui giri in città e nei Municipi. Il loro applauso al Quirino mi hamolto incoraggiato».



Il consiglio comunale è senza guida.

«Come amministrazione devo fare un passo indietro e aspettare che i consiglieri decidano come procedere.
Ma sono persone sagge ed esperte e sanno che l’assemblea può restare senza presidente solo per qualche ora».
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