Delitto di Fiumicino, minacce in carcere al personal trainer di Tanina. E i funerali slittano ancora

Delitto di Fiumicino, minacce in carcere al personal trainer di Tanina. E i funerali slittano ancora
di Mirko Polisano
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Giovedì 18 Ottobre 2018, 10:01
Tanina, sfortunata anche dopo la morte. Non trova pace il corpo della 39enne di Fiumicino, il cui cadavere è stato ritrovato nel canale di via Castagnevizza: il comune di Fiumicino non è riuscito ancora a organizzare il funerale della vittima, uccisa - per mano del reo confesso personal trainer, Andrea De Filippis - nella palestra di via Federico Martinengo all’Isola Sacra. Eppure la salma è stata restituita alla famiglia già dalla giornata di venerdì scorso. In un primo momento, le esequie si sarebbero dovute tenere lunedì scorso, poi oggi e infine, ieri sera la data è stata spostata di nuovo a domani.

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IL PASTICCIO
«Si è verificato un problema burocratico», spiegano dagli uffici del Comune di Fiumicino. In realtà mancherebbe la firma di alcuni documenti da parte del dirigente del settore per l’impegno fondi. Così la salma di Tanina resta bloccata all’obitorio del Verano. «È trascorso troppo tempo - ammette Salvatore Momilia, il papà di Tanina - sono giorni che aspettiamo e non si smuove nulla». Ad annunciare che le esequie sarebbero state a carico dell’amministrazione era stato proprio l’assessore ai servizi sociali del Comune tirrenico, Annamaria Anselmi che però è allo stesso tempo l’avvocato difensore della famiglia. Il legale, in veste però di assessore, aveva anche annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo contro il presunto assassino di Maria Tanina. Di fatto ancora non si riesce a trovare una data per il funerale della 39enne.
 


I RILIEVI
Intanto, domani mattina la Procura di Civitavecchia ha convocato il Ris e la difesa del personal trainer per un nuovo sopralluogo nella palestra. Forse qualcosa agli inquirenti non torna nella dinamica raccontata dall’indagato in stato di fermo. «Si dovranno svolgere - ha spiegato l’avvocato Christian Milita che difende De Filippis - altri accertamenti peritali». Nell’interrogatorio di garanzia De Filippis ha riconfermato agli inquirenti la sua versione: ha colpito alla nuca Tanina con un bilanciere da cinque chili, poi l’ha soffocata per ridurle l’agonia e con una corda l’ha trasportata in macchina e gettata nel fosso di via Castagnevizza, dopo aver ripulito la palestra e dopo aver messo in testa a Tanina dei sacchetti di plastica per non far gocciolare il sangue.
 
 


IL MOVENTE
«L’ho uccisa perché era ossessionata di me», ha detto l’uomo non nascondendo che tra i due ci sarebbe stata una relazione sentimentale. De Filippis, un ex poliziotto, sarebbe anche stato ripreso dalle telecamere della zona. Agli atti dell’inchiesta, coordinata dal pm di Civitavecchia Mirko Piloni, ci sarebbe il video di una macchina nera - la stessa di De Filippis - che si aggira intorno al canale di via Castagnevizza nella notte tra domenica e lunedì: di Tanina si erano perse le tracce dalla mattina. Il personal trainer ha raccontato di aver distrutto il telefonino di Tanina e di aver gettato la borsa in mare.

IL CLIMA
L’indagato che resta nella casa circondariale di Civitavecchia ha ricevuto in carcere minacce di morte da parte degli altri detenuti. «Te la faremo pagare», gli avrebbero urlato i detenuti. «Mentre vedono la tv che trasmette i servizi sul caso di Tanina - ha detto De Filippis al suo legale - abbassano il volume per farmi sentire i loro insulti contro di me».
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