Maltempo, piovono le polemiche
«Roma come Atlantide e Marino che fa?»

Maltempo, piovono le polemiche «Roma come Atlantide e Marino che fa?»
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Lunedì 16 Giugno 2014, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 16:59

Scoppia il maltempo, Roma finisce sott'acqua e piovono le polemiche.

La portavoce di Forza Italia, Mara Carfagna chiede al permier Renzi di sfiduciare il sindaco Marino. «Il nubifragio è la goccia che fa traboccare il vaso - afferma - Roma è in uno stato di degrado totale, l'unico a non rendersene conto è il sindaco Marino concentrato su ciclabili, manifestazioni, e gestione del potere nelle municipalizzate. Da quando Marino è salito al Campidoglio i romani hanno assistito impotenti al rapido declino della città. Dal decoro ai trasporti pubblici. Dalla spazzatura alle strade». «Se il sindaco», conclude la Portavoce, «non ha il coraggio di fare un passo indietro deve essere il Pd a farlo. Il partito di Matteo Renzi adesso deve decidere se cambiare verso e stare con le vittime o se far finta di niente restando con il carnefice».

Duro anche l'esponenet di Forza Italia, Luciano Ciocchetti: «Da giorni tutti noi romani eravamo stati allertati circa la possibilità dell'arrivo di una grande alluvione sulla Capitale durante il fine settimana. L'unico a non aver visto le previsioni è stato Ignazio Marino?». «Ad agosto dello scorso anno il sindaco si era impegnato a porre in essere tutte quelle misure di manutenzione volte a limitare i danni causati dal maltempo - aggiunge - ma ancora una volta la nostra città è finita sott'acqua: le stazioni della metropolitana si sono trasformate in cascate, il raccordo anulare è rimasto bloccato, alberi sono caduti ovunque.

La domanda che mi pongo è la seguente: Marino si è convinto di non essere all'altezza del ruolo che ha assunto un anno fa o intende perseverare e condurre la Capitale allo sfacelo? #Sottomarino #dimettiti!».

Polemico anche Giuseppe Cangemi, consigliere del Nuovo Centrodestra della Regione Lazio. «Roma come Atlantide: l'ennesima bomba d'acqua ha mostrato l'inettitudine di Marino che ancora una volta, a fronte di una tempesta annunciata da giorni, si è fatto trovare prontamente impreparato». «Ancora si contano i danni del nubifragio di gennaio - aggiunge - e di nuovo la città si trova in ginocchio dopo i violenti temporali di ieri e di questa notte, con disagi da nord a sud della Capitale: sottopassi allagati, il Gra paralizzato, alberi caduti, strade inagibili da via Portuense a via di Mostacciano, passando per la via Casilina e i sottovia della stazione Tiburtina, via Palmiro Togliatti, solo per citarne alcuni».

Il sindaco Ignazio Marino precisa: «Ci sono evidentemente elementi che vanno al di fuori della responsabilità della città come ad esempio la manutenzione del Gra che, anche se nell'immaginario collettivo non è così, è di competenza dell'Anas e il Comune non ha possibilità di intervento. Ma nella città ci sono molte azioni che spero vengano intraprese al più presto collegate al bilancio e al patto di stabilità». «In questo momento il ragionamento che stiamo facendo sul bilancio e sul piano di rientro - continua - è strettamente legato ai disagi che i cittadini devono purtroppo sopportare per il maltempo. Azioni come allacciamenti fognari, pulitura delle caditoie e altre azioni importanti di manutenzione posso essere intraprese non appena il bilancio sarà approvato ed è per questo che io con ansia crescente chiedo di arrivare al voto in aula già dallo scorso aprile». «È importante che ci si arrivi perchè dobbiamo iniziare un piano di manutenzione ordinario e straordinario nella nostra città - aggiunge - Nella città ci sono molte azioni che spero vengano intraprese al più presto collegate al bilancio e al piano di stabilità. Ad esempio gli allacciamenti fognari che erano carenti a gennaio a Prima Porta sono già programmati da tre anni ma senza bilancio approvato e allentamento del patto di stabilità non possiamo aprire i cantieri».

E aggiunge l'assessore alla Mobilità, Guido Improta: «Serve una manutenzione ordinaria-straordinaria che deve essere oggetto di un piano complessivo della città». «Non è responsabilità del livello istituzionale o del singolo gestore. Questa è una città che per troppo tempo ha lavorato sulle eccezionalità e deve, invece, riprendere a riprocessare e fare manutenzione ordinaria. Ovviamente - ha aggiunto Improta - ci sono le difficoltà di bilancio, il patto di stabilità, ma è una situazione che più passa il tempo e più non si riesce a gestire. Noi abbiamo un gap manutentivo sulle linee metropolitane di almeno 200milioni di euro. Chiediamo maggiori risorse perchè dobbiamo riprendere l'attività di manutenzione uscendo dalla logica dell'emergenza altrimenti la città si ferma».