Mafia Capitale, le telefonate di Buzzi non sono state trascritte: il processo può slittare

Mafia Capitale, le telefonate di Buzzi non sono state trascritte: il processo può slittare
di Adelaide Pierucci
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Martedì 20 Dicembre 2016, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 19:42

La mancata trascrizione di oltre 18mila intercettazioni telefoniche e ambientali rischiano di bloccare il processo di Mafia Capitale e quindi di far slittare la sentenza di primo grado: non più in tarda primavera, ma dopo l’estate. I fondi per pagare i periti non sono stati sbloccati e i venti specialisti incaricati sostengono di non riuscire a consegnare il lavoro secondo scadenza, più volte aggior- nata. Almeno così si sono giustificati ieri dopo essere stati convocati d’ur- genza dal presidente della X sezione penale, Rosanna Ianniello, il giudice chiamato a giudicare i presunti affa- ri tra criminalità economica e colletti bianchi all’ombra del Campidoglio. Un tema che ha fatto scoppiare la bagarre nell’aula bunker di Rebib- bia. Il presidente ha bacchettato i pe- riti (16 presenti) per il ritardo nella consegna del lavoro giudicata intol- lerabile, mentre i difensori dei 46 imputati hanno lamentato che senza le trascrizioni rischia il blocco del processo: «E’ impossibile procedere ulteriormente. Abbiamo già completato l’istruttoria del processo senza il materiale».

L’udienza è stata sospesa. E il presidente Ianniello ha tentato di trovare una soluzione tampone: allargare il collegio perita- le con la nomina di nuovi specialisti, almeno dieci, affinché il lavoro ven- ga completato entro 30 giorni. Così per oggi i primi quattro periti sono stati convocati per la nomina e il giuramento. Un’udienza tesa. Quando i periti hanno chiesto l’ulteriore pro- roga di due mesi, il presidente Ianniello ha usato toni duri. «Siamo delusi che il lavoro non sia completato» ha detto, «E’ un anno che la peri- zia è in corso, abbiamo dato già cin- que proroghe. A questo punto non sono possibili altre». «Non vi rendete conto» ha detto in aula l’avvocato Pasquale Bartolo (che assiste Franco Pancioni) rivolgendosi ai periti «che rinviare di un giorno vuol dire un giorno in più in galera per gli impu- tati detenuti». Il primo incarico era stato affidato nel dicembre del 2015. I tecnici sono stati incaricati di effet- tuare in tutto 18.100 trascrizioni. Su 870 ore di conversazioni ambientali, 220 ore ancora devono essere tra- scritte. Durante la sospensione dell’udienza il malcontento si è spostato fuori dall’aula. «Ci pagano un euro a pagina trascritta» hanno la- mentato alcuni periti. «Per trascrivere un’ora di ambientale occorrono anche tre giorni» hanno spiegato al- tri. «Finora non abbia ricevuto compensi. I primi potrebbero arrivare anche tra un anno o due. In queste condizioni non possiamo neanche pagare dei collaboratori». «Il tribunale ha perfettamente ragione» ha dichiarato l’avvocato Alessandro Diddi, difensore di Salvatore Buzzi «ci siano ritrovati a istruttoria quasi conclusa senza il materiale».

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