La circostanza emerge in un decreto di autorizzazione di intercettazioni telefoniche nel quale Diotallevi, in passato accusato, ma poi assolto, di aver fatto parte della Banda della Magliana, viene indicato come appartenente a Cosa Nostra dal collaboratore Salvatore Cancemi che «riferisce anche in merito ai suoi rapporti con Pippo Calò». Degli stessi rapporti - si legge nella richiesta della procura nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale- riferisce anche Francesco Marino Mannoia.
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