Licia Colò perseguitata da uno stalker tunisino, l'uomo finisce sotto processo

Licia Colò perseguitata da uno stalker tunisino, l'uomo finisce sotto processo
di Andrea Ossino
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Venerdì 18 Aprile 2014, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 12:57
Sembravano solo le lettere di un ammiratore, romantiche e scritte in francese, che la conduttrice televisiva Licia Col aveva cestinato senza quasi badarci. Finché dall’amore si è passati alla minaccia ed il caso è finito rapidamente in tribunale. Così ieri Licia Colò è finita in aula per rispondere alle domande che il pubblico ministero Mario Pesci le ha posto in merito a un procedimento che la vede come vittima. Un tunisino di cinquantaquattro anni, attraverso numerose lettere inviate allo studio della star del piccolo schermo, avrebbe minacciato e molestato la conduttrice. E ora Habib M’hedihbi, difeso dall'avvocato Anna Rita Chiara Furneri, rischia una condanna pesante.



LA TESTIMONIANZA

Quando nel settembre del 2009 Licia Colò aveva ricevuto numerose lettere, scritte in francese e inviate dal signor Habib M'hedihbi, le aveva semplicemente cestinate. Ma con il passar del tempo il contenuto delle missive diventava sempre più inquietante. All'inizio, l'uomo faceva solamente apprezzamenti nei confronti della storica presentatrice di ”Alle Falde del Kilimangiaro”, poi avrebbe fatto riferimento a immaginari rapporti personali tra i due. «Scriveva che eravamo sposati», ha testimoniato Licia Colò in tribunale. La pazienza della donna è terminata quando Habib M'hedihbi ha coinvolto anche sua figlia: in una lettera affermava che la ragazzina fosse in realtà sua.



Successivamente l'imputato, non ottenendo alcuna risposta, aveva iniziato a minacciare la presentatrice. «Non prendere le cose alla leggera questa volta - aveva scritto l'uomo - se tu lasci cadere le cose come le altre volte la mia reazione sarà fatale. Licia, assumiti la tua responsabilità per evitare l'indesiderabile, il non augurabile e l'irreparabile». Leggendo il contenuto minaccioso della lettera, la Colò aveva denunciato l'accaduto in procura. Il prossimo ottobre, il tribunale di Piazzale Clodio, leggerà la sentenza nei confronti del molestatore.
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