LA TESTIMONIANZA
Quando nel settembre del 2009 Licia Colò aveva ricevuto numerose lettere, scritte in francese e inviate dal signor Habib M'hedihbi, le aveva semplicemente cestinate. Ma con il passar del tempo il contenuto delle missive diventava sempre più inquietante. All'inizio, l'uomo faceva solamente apprezzamenti nei confronti della storica presentatrice di ”Alle Falde del Kilimangiaro”, poi avrebbe fatto riferimento a immaginari rapporti personali tra i due. «Scriveva che eravamo sposati», ha testimoniato Licia Colò in tribunale. La pazienza della donna è terminata quando Habib M'hedihbi ha coinvolto anche sua figlia: in una lettera affermava che la ragazzina fosse in realtà sua.
Successivamente l'imputato, non ottenendo alcuna risposta, aveva iniziato a minacciare la presentatrice. «Non prendere le cose alla leggera questa volta - aveva scritto l'uomo - se tu lasci cadere le cose come le altre volte la mia reazione sarà fatale. Licia, assumiti la tua responsabilità per evitare l'indesiderabile, il non augurabile e l'irreparabile». Leggendo il contenuto minaccioso della lettera, la Colò aveva denunciato l'accaduto in procura. Il prossimo ottobre, il tribunale di Piazzale Clodio, leggerà la sentenza nei confronti del molestatore.
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