GLI AFFARI
Dal 2004 le librerie del titolare hanno iniziato a segnare un calo degli introiti. «Intorno al 40% fino a oggi», assicura Aranci. Da qui è iniziata la sua lunga battaglia. Nelle copisterie di zone sono andati Guardia di Finanza, Guardia Postale, Carabinieri e Siae, sono scattate le denunce penali e, di conseguenza anche le ritorsioni nei suoi confronti. «Una volta - racconta l'uomo - ho trovato vetrine sporche di feci, un'altra volta urine sulle serrande. Poi un incendio». Sugli studenti ha pochi dubbi: «Devono capire che queste copisterie vicino alla loro Università di Roma Tre, che sono quattro, non rilasciano quasi mai scontrini. E loro pagano le tasse invece. Questi signori mi minacciano: una volta anche con il segno del taglio alla gola. Ma non ho paura, a 66 anni ho visto di tutto». È il 4 ottobre del 2012. Secondo la denuncia presentata ai carabinieri della Stazione Garbatella da parte di due ragazze romane di 20 anni, G. B. e M. S., Aranci avrebbe sequestrato loro alcuni testi fotocopiati «usurpando la funzione pubblica di appartenente alla Guardia di Finanza», si legge negli atti giudiziari. Questa l'accusa delle denuncianti: «Mentre si trovavano in via Chiabrera, venivano avvicinate da un uomo il quale, spacciandosi per finanziere, chiedeva di consegnargli le copie dei libri universitari in loro possesso, nonché i documenti di identità, prospettandogli delle conseguenze penali e amministrative per aver fotocopiato libri di testo». Le ragazze non sono convinte e fanno scattare la denuncia. Aranci si difende: «Ho solo detto: se andate in giro con queste fotocopie e vi ferma la Finanza, passate un guaio».
Gli avvocati dell'imputato, Marco Macchia e Angelo Damiani, sostengono che Aranci «ha agito per evitare che venisse commesso un reato, il giudice stabilirà se ha delle colpe. Noi riteniamo di no». Fuori dal negozio c'è un cartello: «Ogni volta che fotocopi un libro dai un colpo di piccone alla cultura. Danneggi autori, traduttori, redattori, illustratori, tipografi, editori, librai. Scoraggi la produzione di nuove idee. Finanzi la camorra. Smettila di uccidere i libri». La camorra? «Sì, da Cassino in giù non si vende più un libro, è tutto in mano a loro».