«Si chiama King – sottolinea – sia per rendere omaggio a un campione della tutela dei diritti civili come Martin Luther King, sia perché solo un Animale che ha la forza di un Re può sopportare un anno e mezzo di prigionia dentro un mattatoio. Si tratta del terzo esemplare di cavallo che Animalisti Italiani Onlus salva e che tratterà con amore. Anche a King verranno assicurati affetto e sostentamento fino alla fine dei suoi giorni».
Trovato per strada, King non era mai stato reclamato. Considerato quindi abbandonato, era stato portato presso il Centro Carni sulla Palmiro Togliatti, senza venire immediatamente macellato, come accadeva fino a qualche tempo fa, prima che il Comune di Roma cambiasse la propria politica in materia. «Noi oggi ci sentiamo l’animo più pulito e la coscienza più leggera – dice Riccardo Manca, vicepresidente di Animalisti Italiani Onlus - perché restituire la libertà e la dignità a chi ne era stato ingiustamente privato dà un senso alle nostre esistenze. Gli occhi di King “libero” sono il simbolo di quello per cui ci battiamo ogni giorno».
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