Consiglio regionale: clima pre-elettorale, attività paralizzata, solo 6 leggi nel 2017

Consiglio regionale: clima pre-elettorale, attività paralizzata, solo 6 leggi nel 2017
di Mauro Evangelisti
3 Minuti di Lettura
Domenica 2 Luglio 2017, 09:50
Nel consiglio regionale del Lazio sono già sullo scivolo: la fine della legislatura è dietro l'angolo, molti consiglieri muccinamente si chiedono «che ne sarà di noi», così malgrado lo stipendio di circa 8.000 euro mensili la produttività è assai bassa e le sedute spesso saltano per mancanza di numero legale. Nelle ultime due settimane è già successo tre volte. In questo clima da fine anno scolastico (ma in realtà ci sarebbero ancora sette-otto mesi di legislatura da rispettare) i numeri lasciano pochi dubbi: il consiglio si scioglie quasi una volta su tre, una media non proprio gloriosa, con un peggioramento rispetto agli anni passati. Andiamo indietro con il nastro: nel 2016 il consiglio regionale è saltato a causa dei troppi assenti una volta su quattro e già allora si parlava di un peggioramento della produttività rispetto agli anni precedenti.
LA MEDIA
Bene, dal primo gennaio al 30 giugno 2017 la media è stata ancora più bassa, visto che su 22 sessioni otto volte è mancato il numero legale, dunque la media è di uno su tre (anche qualcosa di più). Certo, i difensori del consiglio regionale obietteranno che anche se manca il numero legale la seduta poi in alcuni casi è riprende subito dopo; che in questa legislatura con la diminuzione dei consiglieri regionali da 60 a 50 la maggioranza è meno folta e dunque più a rischio scivoloni. Tutto vero, però non è un buon segnale. C'è anche un altro modo per valutare quanto lavora il consiglio regionale: la produttività. In sei mesi nel 2017 sono state varate solo sei leggi e non tutte memorabili: interventi per promuove la produzione della canapa, modifica alle norme sul sistema turistico, riconoscimento degli eco-musei, disposizioni per l'assunzione di personale sanitario, servizio civile regionale e semplificazione grazie a un riduzione delle leggi. «Secondo me - dice Luca Malcotti, consigliere regionale di centrodestra - a fine anno difficilmente arriveremo a dieci. Penso che possiamo tranquillamente dare per certo che non saranno mai varate leggi molti importanti come il testo unico sul commercio e il piano paesaggistico territoriale. Secondo me è anche sbagliato che il presidente Zingaretti venga così di rado in consiglio». Devid Porrello, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che ha rimesso insieme le cifre, osserva: «La legge elettorale è ancora ferma in commissione. E l'8 agosto il consiglio regionale chiuderà per la pausa estiva. Se ne parlerà ai primi di settembre. La verità è che ormai la maggioranza naviga a vista, sinceramente, si avverte un clima di rompete le righe. Una volta approvato il bilancio, penso proprio che non si farà nient'altro. A volte è frustrante: vorresti collaborare, fare veri dibattiti e migliorare le leggi, poi vedi l'aula vuota, con i consiglieri che non restano neppure nei dintorni. Quando sono stato eletto sapevo che sarei finito, diciamo, in una situazione complicata, ma la realtà è molto peggiore di quanto immaginassi».
LE RAGIONI
C'è poi un elemento che colpisce: ogni mese c'è una ragione per cui il consiglio rallenta. Ci sono elezioni amministrative? Ecco che i consiglieri regionali sono impegnati nelle campagne elettorali dei rispettivi territori e la macchina si ferma. Lo stesso avviene per i vari congressi e iniziative politiche, per non parlare del fatto che strategicamente, in occasione di alcune partite di calcio, si trovano magicamente accordi bipartisan per adattare il calendario della Pisana. Dai banchi della maggioranza, il capogruppo del Pd, Massimiliano Valeriani, però, contesta la valutazione: «Non è vero che alla Pisana si lavora poco: si stanno approvando leggi importanti come quella sulla rigenerazione urbana che sarà varata in questi giorni. Ha coinvolto in un lavoro impegnativo gli eletti sia in consiglio, sia in commissione. E comunque sarà anche approvata la nuova legge elettorale. E a settembre faremo il piano sociale regionale».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA