Arancia Meccanica al Laurentino: 80enne picchiata e rapinata in casa da due banditi

Arancia Meccanica al Laurentino: 80enne picchiata e rapinata in casa da due banditi
di Marco De Risi
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Venerdì 14 Agosto 2015, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 14:54
Sequestrata nella sua abitazione al Laurentino da due criminali che, dopo essere entrati passando dal balcone, l’hanno picchiata per portarle via gli oggetti di valore che custodiva in casa. Una rapina ”choc” che ha visto come vittima una donna di 80 anni, sola e indifesa, che non ha potuto fare nulla per opporsi alla furia dei banditi. Il sequestro è avvenuto mercoledì notte in uno stabile di via Alessio Baldovinetti, una zona residenziale a ridosso di via del Serafico e a poca distanza da via Laurentina.

«Me li sono ritrovati a casa - ha detto terrorizzata l’anziana agli investigatori - Erano in due con la faccia coperta da un passamontagna. Uno di loro impugnava un coltello che mi ha puntato alla gola».

Sono queste le prime frasi che la donna ha detto alla polizia una volta che i malviventi sono fuggiti portando con loro il bottino: qualche migliaio di euro fra anelli e altri oggetti preziosi. I due si sono impossessati anche della pensione della donna che, oltre a subire il danno del furto, è stata anche picchiata.

«Uno ha iniziato a prendermi a schiaffi - ha raccontato l’ottantenne - poi mi ha bloccata su una poltrona tenendomi per le braccia. Non potevo muovermi. Ero immobilizzata. Intanto il suo complice ha messo tutta l’abitazione a soqquadro. Poi, quando è andato in camera da letto, ha aperto i cassetti dove ha preso quel po’ di oro che avevo».



L’ALLARME

L’allarme al 113 è stato lanciato intorno alla mezzanotte. Sul posto sono accorsi alcuni equipaggi delle volanti e anche un’auto di Tor Carbone, il commissariato di zona. Gli agenti hanno trovato l’anziana tremante, in stato confusionale e in preda al panico, seduta nel salotto con la casa messa sottosopra dal passaggio devastante dei criminali. E’ stato allertato il personale di un’ambulanza del 118 e dal Sant’Eugenio, nel giro di pochi minuti, è arrivato un mezzo in via Baldovinetti. I sanitari sono saliti in casa della donna, al terzo piano, dove l’hanno medicata e le hanno riscontrato diversi segni delle percosse sul volto. La vittima ha pregato il medico di non sottoporla a un ulteriore disagio e ha rifiutato il ricovero.



In casa è arrivata anche una squadra della polizia scientifica per effettuare il sopralluogo. Sembra che i banditi abbiano utilizzato dei guanti: nell’abitazione, infatti, non sono state trovate impronte digitali né altri indizi che possano essere utili all’identificazione dei ricercati, che erano entrati nell’abitazione passando dal balcone. Non c’è dubbio, almeno secondo il parere degli inquirenti, che si tratti di rapinatori seriali. «Questi banditi - commenta uno di loro - sono gli stessi che hanno colpito in altri casi recenti. Seguono un metodo nelle rapine che mettono a segno. Adocchiano persone anziane che vivono sole in casa».



LE INDAGINI

Le indagini, comunque, potrebbero presto imboccare una pista precisa. Sono state infatti visionati i filmati girati dalle telecamere della zona: sembra che alcune immagini possano rivelarsi utili all’individuazione dei malviventi. Nel frattempo sono stati avviati dalla polizia altri accertamenti tecnici sofisticati per arrivare a incastrare gli autori del colpo.

«Quei due parlavano male l’italiano - ha raccontato la vittima -. Ho avuto l’impressione che fossero dell’Est Europa». Se l’impressione della donna fosse giusta, e quindi i banditi fossero stranieri, per la polizia sarebbe più difficile arrestarli. Spesso si tratta di malviventi senza fissa dimora che non lasciano tracce dei loro spostamenti.
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