Roma, trans trovata morta nel lago: sospetti sul marito

Roma, trans trovata morta nel lago: sospetti sul marito
di Rosalba Emiliozzi e Adelaide Pierucci
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Lunedì 12 Marzo 2018, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 08:06

La casa di Ximena, quella dove viveva con il marito, è sbarrata, finestre chiuse, luci spente. Da dietro il cancello dell'abitazione rossa su due piani, a Campoleone di Lanuvio sulla Nettunense, si scorge un cartello dell'autorità giudiziaria: l'appartamento è sotto sequestro a scopo probatorio, può contenere indizi utili alle indagini che andrebbero nella direzione dell'omicidio di Ximena Garcia, la transessuale argentina di 32 anni, trovata morta sabato a mezzogiorno nel lago di Nemi. L'ipotesi del suicidio sembrerebbe, al momento, la pista meno consistente.
 

 


LA PERIZIA
Il marito di Ximena sabato sera è stato sentito per due ore come persona informata sui fatti nella caserma di Velletri e già oggi potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Il Pm Giuseppe Travaglini, titolare del fascicolo, e il procuratore capo Francesco Prete, infatti, disporranno una perizia autoptica con più consulenti, inviando contestualmente gli avvisi di garanzia - che potrebbero riguardare l'ipotesi di reato di omicidio - nei confronti delle ultime persone che hanno avuto contatti con Ximena Garcia. L'iscrizione nel registro degli indagati è un atto a garanzia che permette di nominare un avvocato e un perito di parte e partecipare alle operazioni peritali. L'autopsia potrebbe essere fissata domani.
«Sono distrutto, speravo di ritrovarla viva, non pensavo questo tragico epilogo», queste le parole del marito Stefano Santucci, 41 anni, carrozziere, che aveva sposato Ximena nel marzo del 2016 con una cerimonia al Comune di Lanuvio. Sabato sera è apparso disperato davanti ai carabinieri. È stato Santucci a denunciare la scomparsa di Ximena e a raccontare alle telecamere di Chi l'ha visto? della discussione prima della sparizione: domenica sera - il 21 gennaio - lei voleva uscire e divertirsi, mentre lui non se la sentiva perché il giorno dopo doveva lavorare. Sul volto Stefano ha segni evidenti di graffi: «Abbiamo litigato perché Ximena era ubriaca e voleva prendere l'auto, ma avevo paura che uccidesse qualcuno, aveva già avuto un incidente nel pomeriggio. Poi alla fine è uscita lo stesso». Il giorno dopo, lunedì 22 gennaio, Ximena è sparita nel nulla, il cellulare muto, i familiari in Argentina lasciati senza una telefonata, le amiche trans senza un messaggio. «Non è da lei» hanno sempre detto parenti e amici.

LA VITA NOTTURNA
Si cerca nelle mille sfaccettature della vita di Ximena. Vita notturna, che pure le piaceva, e matrimonio, un'unione che in certi momenti le stava stretta visto che Ximena definiva il marito «un pantofolaio». I carabinieri di Velletri, i colleghi di Nemi e il Nucleo investigativo di Frascati stanno passando al setaccio le dichiarazioni del marito, l'ultimo, come ha detto lui stesso, ad averla vista viva la mattina di lunedì 22 gennaio, alle 7, prima di uscire di casa per andare al lavoro e di non averla più trovata la sera alle 18,30 quando ha fatto rientro a Lanuvio.
 

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