La rivolta dei fan della spiaggia libera: «Noi non rinunceremo a una nuotata»

La rivolta dei fan della spiaggia libera: «Noi non rinunceremo a una nuotata»
di Mara Azzarelli
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Domenica 1 Maggio 2016, 09:40
«Si, mo', con 40 gradi rimaniamo a cuocerci sulla sabbia senza farci il bagno» dice sarcastico Matteo Luciani poco più che ventenne di Monteverde. «Ma poi se ti fai il bagno ti vengono dietro a nuoto e ti fanno la multa?» chiede ironico Luca un paio d'anni più giovane mentre sorseggia una bibita sul muretto di piazzale Magellano.
A occhio e croce fra qualche giorno, quando la temperatura salirà, e una bella fetta di Roma si riverserà sulla spiaggia di Castelporziano e di Capocotta non sarà semplicissimo convincere i romani, che magari si saranno fatti un'ora in macchina incolonnati sulla Cristoforo Colombo più un'altra ventina di minuti sulla via Litoranea e quei dieci minuti buoni da camminare dopo il parcheggio, a non fare il bagno in mare. Già ieri i primi commenti fra chi ha approfittato della giornata di sole per una passeggiata sul litorale oscillavano tra il sarcastico, l'ironico e lo stupore assoluto.

SCHERZI
«E' uno scherzo?» chiede sgranando gli occhi Silvia che lavora in una gelateria a due passi dal lungomare. «La cosa che mi lascia incredula - interviene Barbara Baldassarre che nella vita insegna acqua gym e altre discipline sportive - è che si possa solo ipotizzare di lasciare tre chilometri di spiaggia senza assistenza bagnanti e salvataggio. Anche a Los Angeles e in Messico ci sono le spiagge libere, ma il servizio di salvataggio esiste. Non ero a conoscenza di questa nuova ordinanza e penso che se rimarrà così sarà un bel problema per la sicurezza. Mi auguro si sbrighino a risolvere». Non c'è dubbio che più di ogni altra questione sia il taglio dei servizi per i bagnanti sulla spiaggia di Castelporziano e di Capocotta a innescare polemiche. Piace, però, che l'ordinanza rimarchi il diritto al libero accesso alle spiagge che negli anni passati era stato oggetto di tante discussioni fra bagnanti, associazioni e qualche gestore meno propenso.

 
PASSAGGIO
«Il mare è di tutti - dichiara Agnese Schiavon, presidente del coordinamento dei comitati di quartiere di Ostia - E' giustissimo difendere l'accesso agli arenili». Una bella gatta da pelare per il prossimo sindaco sarà capire come orientarsi fra la tutela di questo diritto, la carenza di agenti della polizia locale e quei varchi che aperti dall'amministrazione Marino non hanno risolto il problema dell'accesso. «Molti sono inutilizzabili da chi ha una sedia a rotelle» fa notare un disabile che frequenta il Cpo di Ostia Stefano Aloisi. «Spero per i turisti che venga rispettato l'obbligo di tradurre il diritto di accesso al mare con cartelli scritti in più lingue» sottolinea il presidente della Proloco Catia Iori. In compenso la conferma delle discoteche aperte fino alle 3 fa già sorridere i giovani. «Giusto, Ostia deve superare il mortorio degli ultimi anni» è il commento di un gruppetto di ragazzini seduti sulle panchine di piazza Tor San Michele.