La ferita Capitale/I monumenti sotto tutela contro i barbari

di Claudio Strinati
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Giovedì 11 Maggio 2017, 00:05
C’è da augurarsi che, percorrendo la strada della tutela delle belle arti, la Sindaca arrivi per logica conseguenza anche ad altri obbiettivi analoghi ma altrettanto rilevanti, primo fra tutti il problema rifiuti che ancora una volta sta emergendo inquietante. Sono due questioni connesse, la nettezza urbana e la tutela delle belle arti.


Dato che comprendono entrambe l’ urbanistica, gli edifici, le opere d’ arte sparpagliate ovunque all’ esterno e all’interno, gli innumerevoli siti archeologici che non sono solo Via dei Fori Imperiali, il centro e le periferie. <HS9><HS9>Una efficace protezione del patrimonio artistico è la conseguenza di una efficace pratica della pulizia, del decoro e della sanità pubblica, tre termini che vanno visti insieme. Allora notiamo che i provvedimenti annunciati dalla sindaca per la Fontana di Trevi saranno presto attuati proprio alla luce di questo principio. Obbiettivo precipuo della tutela è quello di proteggere prima di ogni altra cosa il decoro e la dignità, fattori indispensabili alla vita culturale e non solo dell’essere umano.

Monumenti e opere d’ arte forniscono, a noi per primi e ai visitatori tutti, una efficace forma di educazione e di saper vivere. Sembra ovvio ma bisogna imparare a saper vivere e non si può pensare di vivere bene se, lordandoci e offendendoci, rendiamo la nostra esistenza infelice, dolorosa e mortificata. <HS9><HS9>La dialettica tra lo sporco e il pulito riveste una importanza determinante nella storia politica, culturale, economica e artistica, oggi come ieri. Allora è buona l’ idea di collocare sulla piazza di Trevi una passerella che non permette di stazionare troppo sui bordi della fontana e quindi implicitamente sconsiglia al visitatore di prepararsi a fare un rapido bagno. La passerella è un dissuasore leggero e funzionale, e dovrebbe essere sempre così quando pensiamo a provvedimenti che incidano sull’ agio e sul disagio del quotidiano inevitabilmente in continua alternanza.

Si passa davanti alla Fontana, si fanno tutte le fotografie e le riflessioni che si vuole, ma c’è un percorso minimamente obbligato per cui defluendo tutti a senso unico sulla sinistra del monumento, ogni visitatore diventa controllore dell altro, non fosse altro per potersi godere la vista esattamente come chi l’ ha preceduto senza intralciare e senza essere intralciato. Una via di educata e garbata costrizione è un buon modo di farci capire al volo come quello che ci circonda sia degno di rispetto, e anche chi ci amministra ci rispetta. Sarà così anche per la Scalinata di Trinità dei Monti, dove la mancanza di decoro e educazione rischia sempre di diventare motivo di offesa, sporcizia e maleducazione. Si parla infatti di mettere dissuasori, da collocare con garbo.
<HS9>È opportuno ripulire le nostre menti e la città in cui viviamo con la soddisfazione di vedere che l’amministrazione si prende cura di noi, cosa certamente non facile nella megalopoli che ormai la nostra città è diventata.
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