La burocrazia uccide la tartaruga salvata a Fiumicino

La burocrazia uccide la tartaruga salvata a Fiumicino
di Umberto Serenelli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Maggio 2017, 19:17

E’ morta la tartaruga di mare tratta in salvo sabato scorso da due bagnini della spiaggia attrezzata “Papaya beach” di Fiumicino. Per tale motivo il consigliere regionale Fabrizio Sartori (Fratelli d’Italia) chiede chiarezza perché nel corso delle lunghe operazioni di salvataggio sembra sia emersa “imperizia a causa di un complesso iter burocratico”.  Che la tartaruga, “Caretta-caretta” di 83 centimetri, sia rimasta per troppo tempo bloccata all’interno dell’ambulanza veterinaria sul lungomare della Salute, a causa delle “procedure”, viene confermata da Alfredo Diorio, delegato del sindaco di Fiumicino alla Protezione civile, il quale aveva proposto una soluzione più celere facendo visitare la testuggine dal veterinario della protezione presente a Fiumicino.
 
NEGATA LA VISITA AL VETERINARIO DELLA PROTEZIONE CIVILE
A seguito di una segnalazione, due bagnini di Fiumicino salvano in mare l’animale che stava per essere spinto dalle onde contro una scogliera a protezione della costa. Una volta raggiunta la riva su un pattino di salvataggio, la tartaruga, che presentava ferite alla bocca provocata da alcuni grossi ami da pesca, viene presa in carico dai volontari della Protezione civile (nella foto) che la trasferiscono all’interno nell’ambulanza veterinaria. «Il nostro veterinario era già stato allertato e contavamo di farla visitare con urgenza visto che dalla bocca usciva sangue a causa degli ami da pesca – precisa Alfredo Diorio - Siamo stati però bloccati dal responsabile dei carabinieri della forestale di Ostia che ci ha invitato a seguire l’iter burocratico facendo intervenire il veterinario dell’Asl Rm3». Il veterinario “ufficiale” è giunto sul posto verso le 14,30, circa un’ora e trenta dopo il salvataggio, e predisposto il trasferimento a Torvaianica attraverso l’Ente regionale Roma Natura, adagiando la tartaruga nel portabagagli di una Fiat Panda, nonostante la presenza di un’ambulanza veterinaria attrezzata della Protezione civile di Fiumicino, che ha raggiunto lo Zoo Marine dove la tartaruga è purtroppo morta.    
 
GIUNTA ALLO ZOO MARINE CON TRE ORE DI RITARDO
Non ha vinto il buon senso ma il rigido iter delle procedure. «Se avessimo avuto la possibilità di operare come facciamo quotidianamente nei confronti di altri animali feriti – conclude Diorio – forse le cose sarebbe andate in modo diverso. Peccato, mi dispiace perché abbiamo perso un splendido esemplare di tartaruga». Sulla morte dell’animale vuole fare chiarezza il consigliere regionale Sartori che ha scritto alla Direzione ambiente e Sistemi naturali della Regione, alla Capitaneria di porto, al Direttore  del Dipartimento prevenzione dell’Asl Rm3 e al Commissario straordinario di Roma Natura. Nella nota viene sottolineato che “sembrerebbe sia stato negato l’immediato trasporto nell’ambulanza  messa a disposizione  dai volontari della Protezione civile di Fiumicino e che l’animale abbia raggiunto il centro di primo soccorso dello Zoo Marine con tre ore di ritardo”. La tartaruga è stata trasportata all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio  e della Toscana per  gli esami del caso per stabilire il motivo del decesso.
 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA