Roma, la beffa del treno-discarica: i rifiuti restano al Salario

Roma, la beffa del treno-discarica: i rifiuti restano al Salario
di Mauro Evangelisti
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Sabato 11 Agosto 2018, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 18:42
Ne parliamo dopo Ferragosto. La frase tormentone di questi giorni vale anche per le 700 tonnellate di spazzatura che da due mesi sono stipate in un treno, sotto il sole, nella stazione Roma Smistamento vicino a via Salaria. Il 16 agosto partirà finalmente l'operazione di svuotamento e di smaltimento dei rifiuti. Dunque, per fare chiarezza: il treno, che a giugno sarebbe dovuto partire per la Germania e che avrebbe dovuto portare i rifiuti romani in un inceneritore, non partirà. Il contratto con Enki, la società tedesca con cui Ama aveva siglato un accordo perché prendesse una parte di indifferenziato e lo portasse in Germania e Austria, è scaduto; per un po' ha aiutato Roma (anche se a caro prezzo), ma per l'ultimo viaggio ci sono stati problemi. I rifiuti sono così rimasti per due mesi nel treno-discarica. Bene, ma dove saranno portati? Ecco, le 700 tonnellate di spazzatura per le quali Ama aveva programmato il viaggio in Germania si dovranno accontentare di attraversare la strada - via Salaria - per essere portate nell'impianto di trattamento meccanico biologico dove saranno lavorate e trasformate in materiale destinato poi alle discariche e agli inceneritori. Ma se era così semplice la soluzione, perché Ama ha organizzato il viaggio in Germania? Perché in realtà quel contratto rappresentava una ciambella di salvataggio importante: Enki liberava Ama di quote significative di indifferenziato, alleggerendo così il peso proprio dei tmb come quello di via Salaria che negli ultimi mesi sono spesso andati in crisi a causa del superlavoro. Oltre ai disagi della popolazione dei quartieri che si affacciano su via Salaria (a causa del massiccio utilizzo dei tmb devono sopportare il cattivo odore), l'utilizzo straordinario dell'impianto anche in agosto renderà molto più delicata la situazione in autunno. Solitamente in agosto Ama svuota l'impianto e fa manutenzione, ma in questi giorni il tmb sta lavorando a pieno regime, sia per l'aumento della produzione dei rifiuti (giovedì 8 agosto sono state raccolte 2.750 tonnellate di rifiuti, più della media annuale), sia per l'imprevisto del treno-discarica. In autunno, quando con la riapertura delle scuole la produzione di rifiuti avrà un'ulteriore impennata, i due tmb di Ama (oltre al Salario, c'è quello di Rocca Cencia) potrebbero finire in affanno.

VIAGGIO ANNULLATO
Da Roma Capitale il presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco (M5S) ieri ha spiegato: «Il treno sarebbe già dovuto partire, per il consueto smaltimento dei rifiuti, ma è stato bloccato dall'Autorità di destino, ossia dal ricevente tedesco. Per affrontare la situazione e far ripartire il treno, Ama ha avviato una complessa procedura, in osservanza del Regolamento Europeo 1013/2006, insieme ai diversi Enti coinvolti: l'Autorità tedesca, la Regione Lazio e l'azienda austriaca Enki srl. Qualcuno vorrà chiamarla burocrazia, altri rispetto di leggi a tutela dell'ambiente e della trasparenza. Fatto sta che non si tratta di una situazione risolvibile con uno schiocco di dita, come piacerebbe a tutti noi». In realtà, il treno non partirà. Vacanze annullate, i rifiuti semplicemente attraverseranno la strada.
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