Lazio, Istat: aumenta il numero di vittime della strada, diminuiscono gli incidenti. Ecco le tratte più pericolose

Lazio, Istat: aumenta il numero di vittime della strada, diminuiscono gli incidenti. Ecco le tratte più pericolose
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Lunedì 26 Novembre 2018, 16:54
Incidenti stradali, nel Lazio aumentano le vittime della strada ma diminuiscono gli incidenti. L'indice di mortalità nel territorio regionale è aumentato nel 2017 da 1,6 a 1,8 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale è rimasto invariato (1,9). Sono i dati del focus Istat secondo cui nel 2017 si sono verificati nel Lazio 19.590 incidenti stradali che hanno causato la morte di 356 persone e il ferimento di altre 27.066. Rispetto al 2016, dunque, diminuiscono sia gli incidenti (-1,8%) che i feriti (-2,5%), in misura superiore ai dati nazionali (rispettivamente -0,5% e -1,0%); aumenta invece il numero di vittime della strada (+2,6%), in linea con la media nazionale (+2,9%).

I Programmi d'azione europei per la sicurezza stradale impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili. Nella regione Lazio, nel periodo 2001-2010, le vittime della strada si sono ridotte del 38,4%, meno della media nazionale (-42,0%); nel periodo 2010-2017 si registrano variazioni, rispettivamente di -20,9% e -17,9%. Sempre fra 2010 e 2017 l'indice di mortalità sul territorio regionale è aumentato da 1,6 a 1,8 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale è rimasto invariato (1,9).

Secondo il Focus, nel Lazio, nel 2017, l'incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), deceduti in incidente stradale, è inferiore alla media nazionale (39,9% contro 45,2%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che hanno avuto nell'incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni) il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è superiore nel 2017 a quello nazionale (51,4% contro 49,8%). Considerando gli ultimi otto anni (2010-2017) l'incidenza di pedoni deceduti è cresciuta di più nel Lazio (da 16,9% a 23,0%) che nel resto del Paese (da 15,1% a 17,8%).

Elevato il costo dell'incidentalità, oltre 321 euro procapite. La pericolosità è alta lungo la Strada Statale 701 del Nucleo Industriale di Rieti, la Strada Statale 699 dell'Abbazia di Fossanova, la Strada Statale 4 (Via Salaria) e lungo l'autostrada A1 (Autostrada del Sole) e la A24 (Autostrada Roma-L'Aquila-Teramo). L'indice di mortalità cresce in tutte le province, a eccezione della provincia di Roma, dove rimane invariato. Nel 2017 il maggior numero di incidenti (15.548, il 79,4% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 164 morti (46,1% del totale) e 20.529 feriti (75,8%). Rispetto all'anno precedente i sinistri aumentano dello 0,4% in ambito urbano, mentre diminuiscono del 4,9% sulle autostrade e dell'11,0% sulle strade extraurbane. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (5,6 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2,8 ogni 100). La maggior parte dei sinistri stradali avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane (49,6%) che su quelle extraurbane (61,8%). In ambito urbano gli incidenti che avvengono in corrispondenza degli incroci rappresentano il 22,5% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (17,1%) e in curva (7,6%).

Più incidenti tra maggio e luglio, ma un ulteriore picco si ha anche ad ottobre. Nel Lazio la concentrazione degli incidenti è più elevata tra maggio e luglio (27,8% degli incidenti, il 26,1% dei morti e il 27,8% dei feriti), con un ulteriore picco a ottobre (rispettivamente 10,1%, 10,4% e 10,1%). Oltre il 74% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20 ma l'indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 3 e le 4 (8,1 morti ogni 100 incidenti) e tra le 4 e le 5 della notte (6,9), con valori di molto superiori alla media giornaliera (1,8). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 40,9% degli incidenti notturni, il 40,8% delle vittime e il 42,3% dei feriti. L'indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 3,6 decessi ogni 100 incidenti. Nel Lazio il 29,9% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 58,0% del totale.

Guida distratta, mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo tra le prime tre cause.
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (73,4%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (5.858 casi, 61 vittime e 8.626 feriti), seguita dal tamponamento (4.028 casi, 40 decessi e 6.295 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (5,3 decessi ogni 100 incidenti); seguono la fuoriuscita del veicolo (4,7), l'investimento di pedone (3,0) e l'urto con ostacolo accidentale (3,0). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 3,2 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,3 decessi). Nell'ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, il mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo e il mancato rispetto della distanza di sicurezza sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 29,1% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per quasi il 23%. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per gli ultrasessantaquattrenni (8,1 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 64,9% delle vittime e il 67,5% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 12,1% dei morti e il 22,4% dei feriti, i pedoni il 23,0% dei deceduti e il 10,1% dei feriti. Il 56,1% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ e sempre alla stessa classe il 30,5% dei pedoni feriti.

 
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