Roma capitale degli incidenti stradali. Ogni anno 150 morti

Roma capitale degli incidenti stradali. Ogni anno 150 morti
di Michela Giachetta e Alessia Marani
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Giovedì 5 Giugno 2014, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 08:33
​Una guerra con morti e feriti si consuma ogni giorno sull’asfalto romano. I dati di Istat e Polizia locale di Roma Capitale non lasciano dubbi: mettersi al volante di una macchina o alla guida di un motociclo o di una semplice bicicletta a Roma significa rischiare seriamente la vita. E non va meglio se si decide di andare a piedi: il tasso di mortalità dei pedoni romani e laziali è tra i più alti d’Italia (il 15,8% delle 564 vittime nel 2012) e un terzo è stato falciato mentre attraversava correttamente sulle strisce pedonali. Illustrando la campagna “Siamo tutti pedoni”, Marco Giustini, dell’Istituto Superiore di Sanità, ieri, ha esortato a «creare una più intensa cultura della sicurezza stradale».



«AGIRE SUBITO»

I numeri sono agghiaccianti, un triste bollettino sgranato ieri in Campidoglio dall’assessore alla Mobilità Guido Improta e dal consigliere Pd Dario Nanni presentando la delibera sulla sicurezza stradale. L’Istat nel 2012 ha contato 15.782 incidenti con vittime nella Capitale, di cui 145 mortali, con 154 decessi e 20.670 feriti. Negli scontri sono state coinvolte 246 bici. I pedoni uccisi sono stati 56. Ogni quartiere piange le sue vittime. Perché in media ogni 100mila abitanti nell’anno si verificano 598 incidenti, con 5,8 morti e 783 feriti. E il trend dal 2012 non accenna affatto a diminuire. Stando alle statistiche della polizia locale tra gennaio e giugno 2013, infatti, il numero totale degli incidenti a Roma si attesta a 35.504 (quando nel 2012 il totale Istat nella provincia era di 26.623). Con 4.191 motocicli, 94 biciclette e 1.071 pedoni coinvolti. «Sono dati che fanno pensare a un conflitto bellico - sottolinea l’assessore Improta - e che nascondono drammi umani e costi sociali che una capitale come Roma non può e non deve permettersi. Bisogna agire, e subito. Con un approccio di tipo culturale e comportamentale, prendendo esempio dagli altri Paesi europei». Gli incidenti e la loro scia di sangue sono un macabro lusso per i romani: solo nel 2012 il costo per la collettività è stato di 1,3 miliardi. Cinquecento euro a testa.

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