Roma, scontro fra treni sulla metro A: confermata in Appello condanna a 5 anni al macchinista

Roma, scontro fra treni sulla metro A: confermata in Appello condanna a 5 anni al macchinista
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Venerdì 2 Novembre 2018, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 17:08
Confermata in appello la condanna a cinque anni per il macchinista Angelo Tomei che il 17 ottobre del 2006 provocò l'incidente nella metropolitana Linea A di Roma in cui morì una trentenne, Alessandra Lisi, e  rimasero feriti 452 altri passeggeri. Il macchinista era stato condannato in primo grado per omicidio colposo, disastro ferroviario colposo e lesioni gravissime. 

L'incidente avvenne nella stazione Vittorio Emanuele, Tomei era alla guida del convoglio numero 4 e andò a tamponare il convoglio numero 2 che lo precedeva. Al processo di primo grado furono assolti tre dirigenti della metropolitana per non aver commesso il fatto. All'epoca l'uomo si difese dicendo di non ricordare come fosse accaduto l'incidente. 

Secondo l'accusa, il macchinista disattivò «il sistema di sicurezza continuo Atp (Automatic train protection) in maniera tale da poter superare il limite di velocità di 15 chilometri orario consentito dal segnale S 148 posto all'uscito della fermata Manzoni che indicava rosso permissivo, senza far entrare in funzione il freno di emergenza e blocco automatico.
Operazione che compiva senza dover spezzare il filo piombato posto a protezione di detto sistema di sicurezza continuo ma solo sfilandolo e portando perciò il convoglio alla velocità di 52 chilometri orari di tal che, accorgendosi in ritardo dell'ostacolo pur frenando andava a collidere con il treno numero 2 fermo alla stazione Vittorio Emanuele alla velocità di 42 chilometri orari».
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