Dietro Cerroni spunta il traffico dei veleni:
al vaglio dei pm i rapporti con le ecomafie

Dietro Cerroni spunta il traffico dei veleni: al vaglio dei pm i rapporti con le ecomafie
di Massimo Martinelli
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Lunedì 20 Gennaio 2014, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 10:07

Per molti anni era stata solo solo un’ipotesi investigativa. Poco pi di una supposizione.

Ed è rimasta tale fino a pochi giorni fa, quando la procura di Roma ha depositato solo in parte il frutto di anni di indagini dettagliate dei Carabinieri del Noe, della Finanza e dei vigili urbani del XV gruppo, senza però inserire nel fascicolo nessun riferimento ai presunti collegamenti dell’impero Cerroni con le grandi organizzazioni criminali che fanno affari con i traffici di rifiuti tossici. Ma la svolta potrebbe essere dietro l’angolo, dicono adesso in Procura: gli atti che riassumo i rapporti pericolosi di Manlio Cerroni con i boss dei rifiuti tossici, romeni e albanesi, sarebbero già negli archivi di piazzale Clodio. E potrebbero diventare di pubblici tra pochi giorni.

L’UDIENZA

Le nuove carte potrebbero essere depositate nei prossimi giorni, quando il ras delle discariche comparirà davanti al tribunale del Riesame per sollecitare l’annullamento del provvedimento di arresto nei suoi confronti. E in quella sede i pubblici ministeri saranno costretti a sostenere in maniera più incisiva le esigenze cautelari per mantenere ai domiciliari un imputato di quasi novant’anni. A inguaiare ancora di più la posizione processuale del ras dell’immondizia potrebbero essere gli accertamenti della Guardia di Finanza sulle operazioni di trasferimento di denaro all’estero di Arcangelo Spagnoli, al vertice della struttura commissariale che ha gestito per anni l’emergenza rifiuti e che, almeno secondo alcuni testimoni, avrebbe incassato una percentuale per ogni tonnellata di immondizia scaricata. Spagnoli è deceduto lo scorso anno e il suo posto è stato preso da Luca Fegatelli, pure lui arrestato. Ma i report sugli accertamenti patrimoniali di Fegatelli non sono stati depositati, a differenza di quelli di quasi tutti gli imputati. Ed è da questi documenti che potrebbero venire fuori i collegamenti tra la grande organizzazione a delinquere ipotizzata dalla procura, la politica e alcuni boss internazionali che si occupano dello smaltimento di rifiuti tossici. Tutto questo potrebbe finire sul tavolo del Riesame la prossima settimana.

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