Sono stati numerosi, così, i genitori allarmati dopo aver letto la news: a partire dagli istituti scolastici dell’area a sud di Roma, quella più interessata dalla nube tossica sprigionata dall'incendio allo stabilimento di stoccaggio di via Pontina. È subito partito un tam-tam, con la preoccupazione che viaggiava veloce, specie in relazione alle mense scolastiche capitoline frequentate dai piccoli studenti.
Il Comune, con una nuova nota, ha poi precisato la situazione, chiarendo che si è trattato di un errore di battitura: «Il divieto – si legge sul sito ufficiale del Campidoglio – è riferito a un raggio di 5 chilometri dal luogo dell'incendio – come indicato in tutte le ordinanze emanate dal Comune di Pomezia dopo l'incidente – e non 50, come comunicato erroneamente con la nota del Dipartimento capitolino. La misura va intesa fino a nuova disposizione». «Bastava fare semplicemente più attenzione per evitare questo spiacevole episodio», commenta un genitore, finalmente rassicurato.
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