Guidonia, il conducente del veicolo sorpassato: «Hanno perso il controllo, è stato orribile vederli morire»

Guidonia, il conducente del veicolo sorpassato: «Hanno perso il controllo, è stato orribile vederli morire»
di Elena Ceravolo
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Lunedì 6 Febbraio 2017, 08:56

ROMA Il fruscio dell'auto che supera come un lampo il suo furgone nel buio delle 4 del mattino, meno di un attimo dopo la stessa macchina che scivola come una scheggia sull'asfalto e uno schianto terribile. «Quella Mini Cooper mi ha superato, correva. Ma al momento di rientrare a destra l'ho vista come impazzita, che non riusciva a rimettersi dritta sulla strada, ha sbandato paurosamente. Il conducente ha perso il controllo, la macchina si è messa di traverso, sembrava scivolare sull'asfalto, fino a schiantarsi sulla casa». Così Mansour Mohamed, un fruttivendolo egiziano quarantenne di Valmontone, racconta l'incidente in cui ieri hanno perso la vita quattro giovanissimi sulla via Tiburtina, alle porte di Roma. È l'unico testimone, insieme al suo aiutante che era seduto sul lato del passeggero. Stava andando a fare rifornimento al vicinissimo Centro agroalimentare di Guidonia, ancora un paio di chilometri e sarebbe arrivato a destinazione. Il suo racconto è stato messo a verbale dagli agenti della Stradale di Tivoli. Su quel tratto di Tiburtina, sul rettilineo con un saliscendi, non ci sono telecamere e i limiti di velocità sono quelli di una strada extra-urbana, 90 km orari. Ma la Mini Cooper probabilmente andava anche più veloce. Mansour ha accostato il furgone poco più avanti, è sceso per tentare di prestare i soccorsi e chiamare il 113. «Tempo fa ho subito una delicata operazione alla testa - dice ai poliziotti - non sopporto vedere il sangue, mi sono fatto forza, ho affrontato quell'orrore e mi sono messo a disposizione dei soccorritori. Purtroppo per quei ragazzi non c'era niente da fare». «Temevo di svenire da un momento all'altro, sentivo venire meno le forze ha detto cercando di spiegare quello che aveva visto come un film dell'orrore scorrergli davanti in un flash di una manciata di secondi Non posso sopportare certi choc da quell'intervento».

L'ISPEZIONE
La carrozzeria del suo furgone, nella fase dei rilievi, è stata attentamente ispezionata dagli investigatori della polizia stradale di Tivoli a caccia di ogni indizio utile a tracciare la dinamica dell'incidente: nessun segno trovato, il che ha consentito di escludere che ci possa essere stato qualsiasi tipo di contatto tra il Daily e la Mini Cooper dei ragazzi. Perché anche la eventuale possibilità di un tocco minimo durante quel sorpasso doveva essere messo in conto. La testimonianza di Mansour è stata quindi fondamentale per una prima ricostruzione della dinamica. Anche se verrà riascoltato per capire se una manovra o un ostacolo accidentale possa avere fato perdere il controllo della guida alla Mini.

I segni tracciati sull'asfalto dagli uomini della stradale, diretti dal sostituto commissario Raffaele Alessandrini, parlano di una macchina che si allarga per superare per poi dirigersi di nuovo prima verso l'interno della corsia e dopo fuori strada, contro l'ingresso del pub chiuso, portandosi dietro un pezzo di guard-rail diventato alla fine un tutt'uno con l'ammasso di lamiere della Mini. Tre i ragazzi rimasti incastrati dentro e tirati fuori dai vigili del fuoco poco dopo, mentre un altro è stato sbalzato fuori dall'urto. Un intervento difficile da gestire anche per gli agenti della Stradale che hanno dato fondo a tutta la loro professionalità anche per stare il più vicino possibile alle mamme, ai papà e alla sorella che sono arrivati al chilometro 18,800 della Tiburtina quando ancora lì sulla strada erano allineati i corpi. Quando c'era una mamma che aveva voluto a tutti i costi baciare ancora la sua Ambra, e che poi è corsa ad abbracciare il comandante.

Si sono trovati a rendere operativo il progetto Chirone, il manuale varato lo scorso anno dalla polizia - con la supervisione scientifica della facoltà di Medicina e psicologia dell'università La Sapienza di Roma - per aiutare gli agenti e i familiari ad affrontare emotivamente queste situazioni drammatiche.